Frosinone-“In arrivo 600 immigrati”

[one_third][/one_third] “Una procedura negoziata d’urgenza per ospitare altri seicento richiedenti asilo – ha affermato Francesca Sacchetti, responsabile provinciale Legalità e Sicurezza di Forza Italia e referente di Forza Italia nel comune di Vallecorsa – L’ha bandita la prefettura di Frosinone. Sono 34 i comuni ai quali la prefettura ‘preferibilmente’ si rivolge. Si tratta di centri aventi una popolazione superiore ai mille abitanti e dove non sono presenti strutture di accoglienza Cara, Cas e Sprar. La sirena rossa dell’ emergenza immigrazione risuona, ancora una volta, nella nostra provincia. Altri 600 profughi in arrivo. La situazione è al collasso. La provincia di Frosinone ha dato già abbastanza in termini di ‘accoglienza’. Tra i comuni individuati, 34, tra cui Castrocielo, Sant’ Andrea del Garigliano, Ausonia, Coreno Ausonio, Sant’ Elia Fiumerapido, Colfelice, Cervaro, Broccostella, Piglio, Villa Santo Stefano, è comparso anche il nome di Vallecorsa, e questo ha generato sin da subito grandi perplessità nella nostra comunità, una comunità, intendiamoci, che non ha mai mancato all’ appuntamento con la solidarietà, una comunità dal cuore d’oro. Ma, ahimè le perplessità ci sono. La situazione è al collasso, e grava sulle spalle dei singoli comuni. Inoltre dietro l’ ‘accoglienza’, si nasconde un business losco e sporco, che non fa bene né agli ospitati né agli ospitanti. L’emergenza nazionale è in realtà l’emergenza dei singoli territori, delle province, dei comuni, poiché i problemi giornalieri, legati alla gestione del fenomeno migratorio, gravano sulle spalle dei sindaci, gravidi di responsabilità, ed impotenti nell’ affrontare la questione, che, dovrebbe essere affrontata dai vertici del governo battendo i pugni sul tavolo se necessario. Bisogna preservare un equilibrio sociale già precario. Le province, e con esse le piccole comunità cittadine, non possono essere la panacea ad un fenomeno migratorio che da anni non accinge ad arrestarsi, e che, al contrario, è giunto ad oggi nella fase acuta. Posto che, la situazione è satura, e che il problema ha uno spessore nazionale, auspico, a questo punto, che i comuni ospitanti impieghino i migranti in lavori socialmente utili, in modo che possano offrire un contributo alla comunità cittadina ospitante – ha concluso Sacchetti – L’acutizzarsi del fenomeno è da imputare ad un governo incapace di porre un veto, di imporsi con fermezza nel panorama politico europeo, di battere letteralmente i pugni sul tavolo, di difendere la propria dignità, di ricercare veramente una soluzione al problema”.