Frosinone, Carlo Martufi a tutela dei liberi professionisti

“La provincia di Frosinone ha risposto positivamente all’appello – ha dichiarato Carlo Martufi, presidente della consulta regionale del Lazio dei consulenti del Lavoro – Tanti professionisti si sono collegati via streaming per ribadire la necessità di garantire pari dignità del lavoro, il riconoscimento concreto dell’essenzialità delle attività esercitate dagli iscritti agli ordini e il rispetto del principio di equiparazione tra attività di impresa e libero professionale, già sancito a livello europeo e nazionale”.

Ventitré gli ordini professionali italiani che si sono uniti lo scorso 4 giugno per ribadire al Governo il loro ruolo economico, sociale e sussidiario. Una grande manifestazione online di protesta e proposta, trasmessa in diretta streaming.

“L’obiettivo dell’evento – ha spiegato Martufi vicepresidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – è stato quello di sollecitare l’Esecutivo ad approvare le proposte di modifica al decreto Rilancio presentate dagli ordini e che riguardano, nello specifico, la possibilità di fruire del bonus di 600/1000 euro e dei contributi a fondo perduto, da cui i professionisti sono stati esclusi. Tra le altre cose è stata chiesta la semplificazione normativa, l’autonomia delle Casse nel sostegno agli iscritti, l’alleggerimento degli fiscali a loro carico e l’introduzione di uno scudo penale per la responsabilità penale di chi abbia posto in essere tutte le misure necessarie per contrastare e contenere la diffusione del Covid-19 nei luoghi di lavoro”.

La diretta streaming è diventata così l’occasione per illustrare il ‘Manifesto per la Rinascita dell’Italia’ che contiene alcune sollecitazioni per la ripartenza economica dell’intero tessuto produttivo nazionale.

“Tra i punti salienti – ha aggiunto Martufi – la realizzazione di un piano credibile di semplificazione normativa, la riduzione della pressione fiscale, nonché l’avvio di un green new deal per progettare opere innovative e promuovere un fondo per lo sviluppo professionale sostenibile”.

Tenendo conto delle attività professionali, sia scientifiche che tecniche nonché le libere professioni economiche, il valore aggiunto per il singolo professionista è passato dai 71.302 euro del 2007 ai 57.573 del 2019, con una flessione del 19,3%. Un dato particolarmente significativo se si considera che prima la produttività media del settore superava la media nazionale, attestandosi al 113%, mentre dopo la crisi è scesa al 94%. Un crollo importante che è stato più contenuto per le professioni giuridiche ed economiche (-16,9%) che per quelle tecniche, le quali hanno fatto registrare un -20,4%. 

Redazione Digital