Frosinone, bomba ecologica in via Le Lame

“Il Comune di Frosinone – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani – è venuto a conoscenza, solo tramite la carta stampata, dell’accesso che questa mattina sarebbe stato effettuato sulla discarica di via Le Lame, da parte della Commissione parlamentare sui rifiuti, peraltro su un sito sottoposto a sequestro giudiziario di, almeno presunta, proprietà municipale. A questo punto è bene ricordare che prima che la nostra Giunta avesse il coraggio di sollevare il velo di omertà su una “vicenda maleodorante”, nel corso degli ultimi 15 – 20 anni quello che nasceva come un piccolo sito di smaltimento, destinato esclusivamente alle esigenze del Comune di Frosinone, veniva trasformato in una megalopoli tossica, dopo la scelta sconsiderata da parte del Governo, della Regione e di alcuni parlamentari di trasferirvi i rifiuti di mezza Italia. Ancora più sconsiderata fu la scelta di dare ed accettare pochi spiccioli di ristoro, all’epoca, al nostro Comune, che non vennero neppure spesi per la riqualificazione ambientale dell’area, ma in costi di esercizio che si sono persi in un batter di ciglia. Probabilmente oggi abbiamo assistito alla solita parata di chi, da Roma, reputa sufficiente una gita fuori porta, magari tra le poco ridenti e molto adirate, ex praterie della Ciociaria, o forse si è trattato di una moderna riedizione del vecchio principio di Agatha Christie, secondo cui l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. L’unica vera garanzia del soccorso dello Stato è costituita dall’attività puntuale dell’autorità giudiziaria, che con il sequestro dell’area ha inteso inviare un forte segnale di sensibilizzazione a tutti gli enti pubblici, potenzialmente competenti, ma che rischia di rimanere inascoltato. Il Comune di Frosinone ha pubblicato da poco una richiesta di manifestazione di interesse rivolta ai privati, che prevede la cessione in proprietà del sito, con eventuali cambi di destinazione d’uso, a fronte della rimozione delle 650.000 tonnellate di rifiuti, ma senza il concorso delle risorse pubbliche risulterebbe impraticabile ogni piano economico – finanziario in grado, almeno, di arrivare a pareggio”.