Frosinone-“Asl assediata dai creditori”

[one_third][/one_third] “Lo stato in cui versano le finanze della Asl di Frosinone è estremamente precario – ha affermato il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli – E’ la stessa Asl ad ammetterlo nell’atto deliberativo n. 1921 del 18 settembre 2018, dove si legge che ‘l’anticipazione di cassa autorizzata dalla Regione Lazio alla Asl di Frosinone, a fronte della quota mensile di parte corrente a destinazione indistinta, è riconosciuta nell’importo massimo di Euro 53.527.038,00’, ma si legge anche che ‘le rimesse di cassa effettivamente erogate mensilmente alla Asl di Frosinone risultano essere mediamente pari a poco più di 25.200.000,00’. Nella delibera si legge chiaramente che gli importi incassati mensilmente dalla Asl di Frosinone risultano appena sufficienti al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente convenzionato, delle relative ritenute fiscali e contributive e che la liquidità aziendale, di conseguenza, non consente il regolare e completo pagamento dei fornitori di beni e servizi, né tantomeno, il pagamento dei debiti pregressi. La Asl delibera, pertanto, di quantificare e quindi di vincolare, ai fini della impignorabilità, gli importi relativi alle entrate previste nel quarto trimestre 2018 per un totale complessivo di Euro 80.429.000,00, somme destinate al pagamento di stipendi e competenze al personale dipendente ed al pagamento delle spese relative ai servizi essenziali. Ci troviamo di fronte ad una Asl letteralmente assediata dai creditori, come si legge nella stessa delibera, dove si parla di ‘elevato contenzioso esistente tra la Asl di Frosinone ed i terzi fornitori, derivante dal mancato rispetto da parte dell’azienda dei termini contrattuali di pagamento, a causa del permanere delle condizioni di assenza di adeguate risorse di liquidità’ – ha concluso Ciacciarelli – Dalla sopracitata delibera emerge un quadro non affatto roseo della sanità provinciale che riflette un’andatura claudicante, una tendenza ad adottare soluzioni tampone, straordinarie, per sfuggire ai creditori che non giova all’immagine della Asl”.