Fiume Cosa, progetti di riqualificazione

Dalla fase ricognitiva a quella progettuale, con il concorso di altri soggetti che hanno deciso di aderire all’iniziativa. Fa passi avanti concreti il Contratto di Fiume per il Fiume Cosa, coordinato dalla Provincia di Frosinone. Nella Sala del Consiglio provinciale si è svolta l’Assemblea dei sottoscrittori del protocollo d’intesa che hanno rinnovato l’impegno a realizzare il Contratto, con l’adesione di tre nuovi soggetti: Cna Frosinone, Centro Tolerus Ceccano e Comitato Acqua pubblica Frosinone, che si sono aggiunti agli altri che avevano avviato il percorso, Provincia di Frosinone, Comuni di Guarcino, Collepardo, Vico nel Lazio, Alatri, Veroli, Frosinone, Ceccano, XII Comunità Montana, Rete Scolastica Territoriale, Coordinamento delle Associazioni per il Parco Urbano del Fiume Cosa, Coldiretti Frosinone, GCIL, CISL, UIL, UGL, Legacoop Lazio, Consorzio di Bonifica A Sud di Anagni, Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Presente all’incontro anche la Regione Lazio, con il dottor Eugenio Monaco. Il Presidente della Provincia Antonio Pompeo, che ha aperto e coordinato i lavori, ha ripercorso l’iter delle attività svolte, con i vari passaggi formali e procedurali realizzati fino ad oggi: dalla costituzione della Cabina di Regia, al regolamento per il Comitato tecnico scientifico presieduto dal professor Rudy Gargano, fino alla convenzione con l’Università di Cassino per le attività di studio finalizzate alla predisposizione di una ricognizione ambientale dei luoghi e della pianificazione in essere che interessa l’importante bacino fluviale, arricchita dai contributi degli altri soggetti presenti nella rete. Proprio il professor Gargano ha illustrato nel corso dell’assemblea i risultati del report ambientale. “E’ stato fatto un importante lavoro fino ad oggi – ha affermato il presidente della provincia – grazie al lavoro scientifico coordinato dal professor Gargano, e con il contributo dei diversi partners, abbiamo la fotografia della situazione ambientale del fiume Cosa. Ora dobbiamo passare alla fase operativa, in cui tutti gli attori impegnati in questo processo partecipato, individuino le priorità da realizzare e da tradurre in progetti concreti. Frosinone con il modello operativo del Contratto di Fiume per il Fiume Cosa, si pone come buona pratica a livello regionale. Siamo il territorio che ha meglio recepito questa modalità di azione per la salvaguardia ambientale. E di questo va dato atto a tutti coloro che fino ad oggi hanno lavorato e prestato la loro professionalità all’iniziativa. Voglio rivolgere un ringraziamento anche ai nuovi soggetti sottoscrittori del protocollo d’intesa, a dimostrazione che quando ben si opera, è più facile fare squadra. Ora auspichiamo che anche la Regione Lazio aderisca al nostro Protocollo. La legislazione attuale e le normative messe in campo dalla Regione Lazio – ha concluso Pompeo – vanno nella direzione di premiare questo tipo di progettualità. Per cui ora c’è bisogno di accelerare sulle progettualità specifiche”.