Figlia sottratta al padre, ad Alatri protesta davanti ai Servizi sociali

di Massimo Mangiapelo

Pochi temerari, a causa del maltempo, hanno partecipato alla manifestazione di solidarietà nei confronti di Fabizio Toti, il professionista di Alatri che si è visto sottrarre la figlia di 13 anni dalle assistenti sociali del Comune. Dicevamo pochi, ma determinati, si sono presentati in Piazza Regina Margherita, proprio di fronte alla sede dei Servizi sociali comunali.

Hanno montato un gazebo e appeso striscioni di protesta contro la decisione di prelevare la bambina e non farle avere più contatti, ormai da oltre un mese, con il padre e con il resto della famiglia. Come si ricorderà, l’adolescente è stata chiusa in una struttura protetta insieme alla madre. E questo non sarebbe nemmeno un fatto strano, se non fosse che, secondo il professionista, la donna non sarebbe in grado di gestire la relazione con la figlia per problemi psichici.

Lo stesso Fabrizio Toti ha parlato ai presenti ed ha condannato i modi ed i termini con cui le assistenti sociali gli hanno tolto la figlia. Tanto è vero che, subito dopo il fatto, l’uomo ha presentato una denuncia contro le stesse assistenti sociali. Parole forti e decise, quelle di Toti, ma dettate dal dolore di vedersi sottrarre una figlia, a suo dire ingiustamente, e di non sapere che fine abbia fatto. Ed anche per non poter sentire dalla sua voce che sta bene.

Una storia delicata, questa, ma che ha coinvolto l’intera comunità alatrense. Moltissime, infatti, sono le persone che sui social ed in maniera diretta stanno appoggiando la causa della famiglia Toti.

Ed in proposito, il consigliere comunale Roberto Addesse ha presentato una interrogazione scritta indirizzata al sindaco Morini e all’assessore ai servizi sociali Fabio Di Fabio con la quale chiede chiarimenti sull’intera vicenda e, soprattutto, se la procedura adottata dalle assistenti sociali sia conforme alla legge.