Festival del folklore “Flavio Fiorletta”, in Ciociaria tra Bagaglino e Antonio La trippa

di Biagio Cacciola

Nell’ eterogeneo contenitore performativo del Festival internazionale del Folklore “Flavio Fiorletta” da qualche tempo hanno conquistato la scena interventi-monologo, di diversa natura e argomento. Tra questi ha destato non poco clamore quello andato in scena durante la terza serata della kermesse. Tra una danza e l’ altra, il palcoscenico ha infatti ospitato l’ illustre onorevole Vito Saccé, caricatura, volutamente parodica ed estrema di ben noti esemplari inquilini di Montecitorio. Accompagnato da bodyguard, portaborse e persino fanciulle ammiccanti, l’ improponibile onorevole ha sciorinato inciampi lessicali, roboanti proclama e inevitabili invettive contro i rivali d’ agone politico. Un Cetto La qualunque de noantri, scientemente buzzurro e opportunista, penalmente poco limpido e certamente “fluido” nel gender politico. Nel breve comizio propaganda del sedicente vice ministro non è mancato il colpo di scena: l’ intervento del contestatore-attivista, addirittura attentatore. La parodia a quel punto ha esondato le dinamiche provinciali per ispirarsi alla più nota vicenda Trumpiana: il fallito attentato durante la campagna elettorale.
Cola e soci hanno dato vita al siparietto satirico su un palcoscenico che in tante e tante occasioni ha visto vere figure istituzionali, presidenti e onorevoli, recitare, senza volerlo, copioni affini, più politicamente corretti ma non meno vacui e tornitruanti di quello canzonatorio.
Satira leggera, scientemente attenta a non frugare troppo nel torbido nostrano, tra Bagaglino e Antonio La Trippa, che ha voluto graffiare senza ferire, vista anche la natura altra del contenitore performativo.
Un’ irruzione certo insolita per l’ audience tipico della kermesse, un “saltarello di spettacolo -varietà” tra le danze fulcro della manifestazione. Un mascheramento buffo in doppiopetto per smascherare la arcinota farsa di tanti trasformismi politici, ahimè, reali.

( Nei panni dell’ attivista Lorenzo Sabellico, anche lui intento a parodiare la sua figura, realmente contestatrice e impegnata nel sociale).