Ferragni, indagata per truffa anche per le uova di Pasqua e per la bambola Trudi

Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano, con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro «Pink Christmas della Balocco», ma anche per quelle delle uova di Pasqua della
Dolci Preziosi e per la bambola Trudi. È quanto emerge dall’atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, che dovrà decidere a breve, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare per il caso del dolce natalizio della casa dolciaria in provincia di Cuneo. La infuencer risponde quindi di tre episodi con legali rappresentanti delle società produttrici. I magistrati milanesi potrebbero ritenere che ci sia una continuità tra le presunte truffe, richiedendo che il fascicolo resti a Milano. Secondo indiscrezioni, la pronuncia del pg della Cassazione non dovrebbe farsi attendere molto. Il caso delle uova di Pasqua benefiche sponsorizzate dall’imprenditrice digitale con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 riguarda un’iniziativa commerciale che avrebbe seguito «lo stesso schema» usato nella vicenda del pandoro: non ci sarebbe stata nessuna correlazione fra le vendite dell’azienda e l’entità della donazione, come invece la comunicazione dell’influencer avrebbe lasciato intendere. Franco Cannillo, l’imprenditore che qualche tempo fa ha acquisito Dolci Preziosi, ha spiegato: «Assolutamente non c’è stata correlazione tra le vendite delle uova e la donazione. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto». Quindi lei ha intascato 1 milione e 200 mila euro, mentre all’associazione che attiva e finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo sono andati 36 mila euro. La collaborazione è terminata dopo due anni, perché — ha spiegato ancora Cannillo — «lei ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto»; mentre Franco Antonello (dei Bambini delle Fate) ha chiarito che «noi abbiamo stretto un accordo con Dolci Preziosi, loro volevano scrivere che la donazione era legata alle vendite, noi ci siamo rifiutati e abbiamo permesso di usare l’espressione “Sosteniamo i Bambini delle Fate”». Per quanto riguarda la bambola Trudi, è sotto i riflettori l’iniziativa del maggio 2019 che riguarda una bambola da 34 centimetri, il cui prezzo di vendita è recentemente sceso da 34,99 a 24,99 euro. Una Trudi-Limited Edition che all’epoca venne presentata così: «Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio (con Fedez, ndr) abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore». Tuttavia, in un’intervista a «Zona Bianca», la Ceo e fondatrice di Stomp Out Bullying Deborah Temkin ha dichiarato che l’associazione non ha mai ricevuto alcun contributo da Chiara Ferragni o dalla sua società, Tbs Crew. La quale al contrario, in un comunicato, ha dichiarato che «i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019». corriere.it