Ferentino, decoro urbano a rischio erbacce e sterpaglie in mezzo alla strada

di Fabio Paris

Si avvicina il primo maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. In alcuni nostri centri, tale ricorrenza, è stata assorbita per celebrare sacro e profano. È così a Ferentino, dove si festeggia il Patrono S. Ambrogio o meglio, si festeggiava. La città gigliata è infatti rimasta orfana della festa patronale ormai dalla prima diffusione pandemica del coronavirus Covid 19 senza però mai perdere l’occasione di tirare a lustro il proprio territorio in concomitanza con i giorni dedicati al Santo protettore. “Effetto messa a punto” che però rischia di non manifestarsi quest’anno. Caratterizzata dalle polemiche per un rinvio della festa non giustificato dalle normative vigenti a livello nazionale, la città di Ferentino si presenta con un territorio decisamente investito dalle criticità tipiche del periodo. Arbusti ed erbacce infestano le sedi stradali e non rappresentano di certo il migliore dei biglietti da visita da mostrare a chi decidesse di far visita comunque alla città nei giorni di tradizionale commemorazione del Santo martire.

Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale di opposizione, Franco Collalti. “Mi dispiace constatare che i continui rinvii a cui è stata sottoposta la festa patronale in onore di S. Ambrogio martire, abbiano portato ad un abbandono delle consuete pratiche di decoro urbano che caratterizzavano da sempre la città di Ferentino in questo periodo dell’anno. Un periodo peraltro coincidente con il manifestarsi di cespugli e rovi lungo le sedi stradali che, per questo, necessitano di un’adeguata manutenzione. Quello che ad esempio si può vedere in zona stazione è quanto di più improprio si addice ad una città come quella gigliata. Una zona, quella dello scalo, che, mi preme sempre ricordare, necessita di maggiore valorizzazione, in quanto costituisce il biglietto da visita da mostrare a coloro che decidono di visitare Ferentino. Vedere le sterpaglie ed gli arbusti infestare il marciapiede pubblico, le erbacce sfilare in altezza lungo i pali dell’illuminazione, è rappresentativo di un certo grado di lassismo. È la desolante cornice di un quadro che la nostra città non merita di raffigurare. Mi auguro che la questione sia al vaglio delle nuove figure amministrative preposte alla manutenzione urbana ovvero che, qualora ne fossero messi a conoscenza solo adesso, agiscano tempestivamente per ripristinare il giusto decoro. La politica va praticata sul territorio prima ancora che nelle stanze del potere o, peggio ancora, sulle pagine virtuali dei social network”.