Eurovision Song Contest, i Måneskin si aggiudicano l’edizione 2021

La notte più colorata d’Europa è tornata. E canta italiano. Urla, anzi. I Måneskin hanno vinto l’Eurovision Song Contest. Non succedeva da trent’anni, ma ieri l’Italia ha trionfato nella manifestazione musicale più vista al mondo. «Il rock non muore mai», ha commentato Damiano subito dopo aver ricevuto il premio, stordito come i suoi compagni da una vittoria a cui non osavano proprio credere. È l’ultima tappa del viaggio siderale di questi quattro ragazzi che, come hanno ricordato con una foto condivisa sui social, li ha portati dalle strade di Roma — dove si esibivano solo qualche anno fa, a inizio carriera; il fodero della chitarra usato per raccogliere le monetine — all’imponente palco dell’Eurovision. Stessa energia, altro mondo, sempre loro.

Tostissimi ma anche teneri, con una marcia diversa da tutti quando suonano eppure quasi increduli a musica finita, di fronte ai loro trionfi. Hanno battuto con 524 voti, di cui 318 ricevuti dal televoto, la Francia di Barbara Pravi, che con «Voilà» ha ottenuto 499 punti e la Svizzera, rappresentata da Gjon’s Tears («Tout l’univers»), arrivato a quota 432. Ma il voto del pubblico ha confermato che «Zitti e buoni», già premiata come miglior testo dell’Eurovision, è la canzone che tutti vogliono sentire (non a caso era già anche la più ascoltata della competizione su Spotify). «Non succede, ma se succede…», avevano detto i Måneskin commentando i pronostici che li davano per favoriti.

È successo.  E ora l’Italia si prepara a ospitare la gara, il prossimo anno. Nel mentre, festeggia un successo che sa anche di rinascita. Dopo 53mila test Covid 19 a cui sono stati sottoposti fan, staff, artisti e — soprattutto —, dopo un anno di attesa, l’Eurovision Song Contest ieri ha riacceso le sue luci. Su Rai1 la serata, affidata all’accompagnamento di Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio, è partita proprio ricordando l’esibizione di Diodato del 2020, quando, in piena pandemia, la manifestazione musicale era stata annullata per lasciare spazio a un evento in cui ogni artista cantava a distanza.

In un collegamento a inizio serata il cantautore pugliese aveva detto ai rappresentanti di quest’anno dell’Italia: «Ho sentito le vostre interviste in perfetto inglese: ci state facendo fare una bellissima figura. Portate un po’ di rock sul quel palco e lasciateli tutti zitti e buoni».Lo hanno fatto. Tra luci, fuochi d’artificio, costumi studiati e, finalmente, facendo scatenare il pubblico, numeroso e entusiasta. Gioia nella gioia, che ha avuto il sapore di ritorno alla vita. 
Tra tormentoni non tutti esattamente d’autore e esibizioni con la sensazione di già visto, la serata ha corso a un ritmo serrato, a cui forse Sanremo potrebbe ispirarsi almeno un po’: solo 45 secondi per ogni cambio di palco. corriere.it