Esami Ciociaria-“Il rimpianto di una maturità senza troppe emozioni”

Maturità, traguardo fondamentale. Enrico Maria, 19 anni, alle prese con l’esame di stato racconta la sua esperienza con la didattica a distanza. 

Com’è stato seguire le lezioni da casa? «Seguire le lezioni da casa è stato particolare, soprattutto dopo 13 anni passati tra banchi di scuola. Non è paragonabile una lezione in classe ad una in videoconferenza, ma è stato stimolante, soprattutto in vista della vita universitaria aver avuto modo di effettuare lo studio in maniera autonoma. I professori e la scuola sono state figure fondamentali in questo periodo; ci sono stati vicini, cercando di risolvere i nostri dubbi in un clima di completa incertezza, continuando le attività didattiche normalmente e anche i progetti extrascolastici finalizzati alle competenze trasversali e l’orientamento». 

Cosa ti è mancato della scuola? «Della scuola mi è mancato tutto l’ambiente scolastico, in particolare il contatto fisico con compagni di classe, amici e professori. Mi è mancato soprattutto il laboratorio, che noi studenti del quinto frequentavamo giornalmente nelle varie materie d’indirizzo, le visite guidate e i viaggi d’istruzione, che dovevano essere gli ultimi giorni di spensieratezza. Mi sono mancati anche i progetti extrascolastici, che non erano finalizzati alla didattica, ma che con gli anni erano diventati una tradizione, come ad esempio la preparazione dell’infiorata».

Parliamo degli esami, come ti stai preparando all’appuntamento? Cosa ti preoccupa di più? «Per gli esami mi sto preparando seguendo i punti delineati dal ministero, quindi con lo svolgimento dell’elaborato sulle materie d’indirizzo, lo studio delle opere con i loro relativi autori e periodi storici, cittadinanza e costituzione, il Power Point sulla PCTO e il ripasso delle altre materie di esame. Mi preoccupa di non riuscire a ricordare tutte le nozioni, anche perché sostenere un colloquio così lungo è cosa ben diversa dalle interrogazioni a cui sono abituato». 

Avresti preferito qualcosa di diverso? «Premesso che, secondo me, il ministero ha gestito molto male la situazione legata alla scuola, lasciando i presidi, insegnanti e studenti di ogni ordine e grado senza indicazione precise, soprattutto riguardo alle classi che si trovano ad affrontare gli esami di terza media o di maturità. Avrei preferito che questa pandemia non ci fosse mai stata e continuare la scuola in presenza fino all’8 giugno. Svolgere l’esame come tutti gli altri ragazzi che mi hanno preceduto, la prima prova, la seconda sulle materie d’indirizzo e infine l’orale. Credo che per noi maturandi 2020 sia già una grande conquista poter sostenere il ‘maxi-orale’ in presenza; penso che resteremo sempre con il rimpianto di non aver provato quelle sensazioni particolari che si narrano sull’esame di maturità. Farò, comunque, tesoro di questa esperienza unica».

La vera sfida sarà il giorno dopo l’esame. I punti interrogativi nel mondo del lavoro sono tanti. Hai già progetti? Cosa ti auguri per il futuro? «E’ vero, le incertezze del mondo del lavoro sono tante, ma ho molti progetti che vorrei realizzare. Sicuramente continuerò i miei studi iscrivendomi all’università, rimanendo nell’ambito delle materie sanitarie. Sono molto positivo, determinato e pronto ad affrontare il futuro, per vedere realizzati i miei sogni».

Enrico Maria Coppola, V A, IIS Nicolucci-Reggio Itas Sora (FR)