Ecoreati, Spilabotte: «Inasprimento delle pene»

E’ stato approvato dall’aula del senato il disegno di legge sui reati ambientali. La senatrice Maria Spilabotte commenta in proposito: «Il testo approvato introduce cinque nuovi reati ambientali puniti con multe e reclusioni rigorose e severe. Il disastro ambientale, punito con la reclusione da a 5 a 15 anni, per l’alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema; l’inquinamento ambientale, per chi compromette in modo durevole le acque o il suolo, che prevede la reclusione da 2 a 6 anni e multe da 10mila a 100mila euro; il traffico ed l’abbandono di materiale radioattivo (punibile con il carcere da 2 a 6 anni e con multe da 10mila a 50mila euro); viene poi introdotta la norma sull’impedimento del controllo, per chi tenta di ostacolare la legge dopo aver commesso un reato e l’ispezione dei fondali marini dove è fatto divieto di utilizzo di tecniche esplosive. Si prevedono inoltre tutte le operazioni di bonifica a carico del colpevole, le aggravanti in caso di ecomafie mentre sono previste attenuanti per chi collabora con la giustizia. L’adeguamento del codice penale consente, tra l’altro, di poter contare su un termine di prescrizione più alta (e questo aiuterà tutti i cittadini che vogliono vedere difesi i propri diritti nei processi) mentre è stata finalmente cancellata la non punibilità dei reati colposi in caso di bonifica, sancendo un principio importante: l’ambiente è sacro e chi lo danneggia deve pagare».