Ecoreati, Scalia: «Verso una buona legge»

“Nelle commissioni ambiente e giustizia del senato sono stati fatti grandi passi avanti verso una legge sui delitti ambientali. Sono stati approvati a larga maggioranza due emendamenti che riformulano il concetto di inquinamento ambientale e le fattispecie di disastro ambientale, evitando l’abolitio criminis. Era, inoltre, già stato approvato un emendamento che aumenta la pena fino a 20 anni di reclusione nel caso in cui l’inquinamento ambientale causi la morte con l’aggravante se questa è di più persone, quale conseguenza non voluta dal reo. Credo che in senato si stia svolgendo un lavoro prezioso e proficuo con il contributo di tutte le forze politiche”. Lo dice Francesco Scalia, segretario della commissione bicamerale sulle ecomafie, commentando il ddl sui delitti ambientali.
“In particolare – afferma Scalia – il reato di inquinamento ambientale viene riformulato nella ‘compromissione o deterioramento durevoli dello stato preesistente delle acque, o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo, di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna’. In questo modo si evita l”abolitio criminis’, ovvero il rischio che un fatto costituente reato secondo la legge vigente cessi di esserlo con l’approvazione di una nuova legge. Un ulteriore emendamento definisce tre fattispecie alternative di disastro ambientale: l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema, l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali, l’offesa alla pubblica incolumità, determinata con riferimento alla capacità diffusiva degli effetti lesivi della condotta’. Anche questa formulazione evita il rischio di abolitio criminis”.