Ecomafia 2017-“Lazio primo posto in Italia”

[one_third][/one_third] “I dati sui reati ambientali nel Lazio, del recente rapporto di Legambiente, non devono passare inosservati”, ad affermarlo in una nota è il presidente del consiglio provinciale di Frosinone Luigi Vacana. “Ecomafia 2017 conferma il Lazio al primo posto in Italia, per i reati legati all’ambiente, preceduta soltanto dalle regioni con una tradizionale presenza mafiosa. La prima tra le aree del centro, con oltre duemiladuecento infrazioni accertate. Su 71 reati al giorno in tutta Italia, oltre 6 si registrano nel Lazio. Una fotografia – prosegue Vacana – triste che deve far riflettere tutti: ogni 3 ore si commette un abuso ai danni dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico e culturale. Non tende a diminuire neppure l’illegalità nel ciclo dei rifiuti con dove la nostra regione arriva a detenere un primato nazionale. E’ proprio il ciclo dei rifiuti a vedere il maggior numero di reati “ecomafiosi” nella nostra Regione con Frosinone che entra tra le peggiori dieci realtà: al 9° posto con 101 infrazioni accertate. Non basta allora monitorare con maggiore attenzione ogni circostanza legata all’ambiente – continua ancora Vacana – va diffusa e sostenuta una cultura del nostro patrimonio ambientale, e non solo, che oggi è davvero poco praticata”. Un patrimonio che nella nostra Regione è anche storico-archeologico: e anche qui il Lazio per numero di reati detiene un primato nazionale. Lo stesso dicasi per gli incendi dolosi e colposi e per l’abusivismo edilizio. I vertici di Legambiente, a partire dal Presidente regionale Roberto Sacchi, sono tornati a sostenere la necessità di un “Osservatorio per l’Ambiente e la Legalità” come strumento per i cittadini e le amministrazioni. “Siamo ben lieti di comunicare come la nostra Provincia – ha concluso Vacana – sia tra le pochissime ad aver istituito meno di un mese fa, in Consiglio Provinciale, la Consulta per la Legalità. Presto sarà operativa ed al centro della propria agenda avrà anche la diffusione ed il radicamento della cultura e dell’educazione ambientale”.