“EARTH due parole su futuro”, Ricca e Spagnoli espongono a Veroli

Dal 21 aprile al 1 maggio Veroli ospita, nella splendida cornice del Chiostro di S. Agostino, l’installazione “EARTH due parole sul futuro”. All’inaugurazione, il 21 aprile alle 18 interverranno il sindaco di Veroli Simone Cretaro, l’assessore alla Cultura Cristina Verro, la prof.ssa Lucilla Spetia dell’Università dell’Aquila, Goffredo Todini di Lamasena Legambiente e gli autori, Ornella Ricca e Pietro Spagnoli. Tappa importante quella di Veroli, perché rientra tra gli eventi del EARTH DAY “Giornata Mondiale della Terra”. L’installazione è stata già presentata all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, al Museo di Paleontologia dell’Università della Calabria, al Muspac Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, e, dopo Veroli, le prossime tappe saranno Pisa, Torino, Firenze e Venezia. “ERTH due parole sul futuro” nasce per stimolare riflessioni e confronti sui problemi che minacciano il nostro pianeta e sulla speranza di salvarlo. L’opera è caratterizzata da un insieme di frammenti di ceramica, su ognuno dei quali sono incise due parole: una da ‘esiliare’, da non usare più, l’altra da ‘accogliere’ e quindi da sostenere, per il bene del Pianeta Terra. Prende spunto dagli ostraka, cocci su cui nella Grecia classica gli ateniesi votavano per condannare all’esilio, appunto all’ostracismo, i cittadini ritenuti pericolosi per lo Stato.

Gli autori, Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, hanno chiesto le parole da incidere sugli ostraka a studiosi e ricercatori di novanta tra Accademie, Università e Centri di Ricerca di buona parte del mondo (studiosi di tutte le maggiori Università italiane, di Centri come il CNR, L’INGV, L’Accademia della Crusca, L’Accademia delle Scienze, e delle più famose Università nel mondo, come Oxford, Cambridge, Harvard, Princeton, Yale, Berkeley, Columbia University). Le risposte di cinquecentocinquanta studiosi hanno permesso di realizzare altrettanti frammenti di ceramica, su cui sono state incise più di millecento parole, che rappresentano una buona sintesi del pensiero contemporaneo su un tema così grande e importante. L’opera si presenta come una piazza aperta dove la luce e l’ombra, il pieno e il vuoto, le parole e il silenzio, dialogano in un equilibrio variabile, su un suolo fatto di frammenti, che circondano una scultura raffigurante un uomo – malridotto, consumato – colto in un momento di riflessione e di una forse tardiva presa di coscienza. Sullo stesso tema è stato realizzato un video, che sarà proiettato durante il periodo di esposizione. Un non luogo immobile, metafora di un mondo sfruttato e vilipeso. Cinque giovanissimi cercano di salvare il Pianeta. Due artisti costruiscono ostraka, con incise parole da esiliare e altre da sostenere, per il bene della Terra, suggerite da centinaia di studiosi. Sono grida d’allarme, spunti di riflessione. Hanno un appuntamento. Si può vedere su you tube: https://youtu.be/RGEvlZ-Lv0Q