E’ morto Luigi Simoni

Il mondo del calcio è in lutto: è morto Luigi Simoni. L’allenatore aveva accusato un ictus il 22 giugno scorso nella sua abitazione di San Piero a Grado (Pisa) e da lì ha continuato a lottare per mesi, senza però riuscire a riprendersi. A marzo era stato riportato a casa dalla clinica che l’aveva in cura per ragioni di sicurezza, vista la pandemia di coronavirus. Nelle ultime ore, però, un deciso peggioramento delle sue condizioni aveva reso necessario l’immediato ricovero all’ospedale di Pisa, dove è arrivato ieri senza più speranze di riprendersi. Accanto a lui fino all’ultimo, come sempre, la moglie Monica. I funerali si terranno domenica alle 16 nella basilica di San Piero a Grado. Terminata l’emergenza coronavirus, l’idea è quella di organizzare una commemorazione all’Arena Garibaldi di Pisa, invitando tutte le società con cui Simoni ha lavorato.

Lunga e piena di momenti esaltanti è stata la carriera di Gigi Simoni, che ha guidato 17 club diversi nella trentennale carriera da tecnico, con l’amarezza di non essere riuscito a strappare alla Juve uno scudetto intriso di polemiche (stagione 1997-98, quello del contatto in area tra Iuliano e Ronaldo non sanzionato col rigore). Nel ’98, però, Gigi esultò per la conquista della Coppa Uefa in nerazzurro ed ebbe la soddisfazione personale della Panchina d’oro. L’ascesa della Cremonese nel calcio di alto livello in Serie A fu uno dei suoi capolavori. Ed è tuttora il recordman di promozioni dalla Serie B alla A: ben 7 (più una dalla B alla C come direttore tecnico). Dal ’96 al ’97 e dal 2003 al 2004 sulla panchina del Napoli. Da giocatore vinse anche una Coppa Italia nel ’62 col Napoli.