E’ morto Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana

Il «Secco», come è stato definito per anni, è morto ieri a Villa Mafalda. Il giudice Lupacchini: «Porta con sé molti segreti. Era il collettore di più mondi criminali, con collegamenti indubbi con la politica»

«Adesso non sono ricco, vivo con quello che mi da qualche persona». Così nel 2011, in un’intervista esclusiva al compianto Pino Scaccia (Tg1), Enrico Nicoletti descriveva la sua situazione patrimoniale. Negli anni nel corso di varie indagini gli sono stati sequestrati oltre cento milioni di beni, insieme con immobili e auto di lusso. 

Il «cassiere della Banda della Magliana», come è stato definito per anni, è morto venerdì a Villa Mafalda a 84 anni. Secondo il giudice Otello Lupacchini, che con le sue inchieste ha smantellato la holding politico-criminale che ha imperversato su Roma e non solo negli anni Ottanta-Novanta, Nicoletti «era il collettore di più mondi criminali, con collegamenti indubbi con la politica e la pubblica amministrazione. Chiaramente aveva un tasso criminale molto elevato. Negli ultimi tempi si era improvvisamente eclissato. Con lui – prosegue il magistrato – muoiono segreti che si porterà dietro».

È proprio il giudice Lupacchini a descrivere la figura di Nicoletti. Fra i segreti che probabilmente rimarranno tali, secondo il magistrato, «il suo intervento nel sequestro Cirillo col pagamento del riscatto. E tanto altro. Aveva rapporti con tutti con la `ndrangheta, con i napoletani, con la Banda della Magliana e associati – dice all’Adn Kronos -. Una volta riuscì nell’impresa di mettere intorno ad un tavolo i capi di camorra, mafia, ´ndrangheta e Magliana». Originario di Monte San Giovanni Campano, in Ciociaria, Nicoletti fu arrestato l’ultima volta nel luglio 2011 per associazione a delinquere e nel 2013 gli furono concessi i domiciliari per motivi di salute. Reso celebre dal personaggio del «Secco» in «Romanzo Criminale», Nicoletti è stato accusato di gestire i capitali sporchi frutto di estorsioni, truffe e usura ripuliti con acquisti di immobili e attività commerciali. Fra gli immobili a lui confiscati anche l’attuale Casa del Jazz. corriere.it