Didattica a distanza, gli alunni di Veroli pronti alla sfida

Intervista della direttrice di Area C quotidiano al dirigente scolastico Avarello.

Croce e delizia di genitori e studenti, nonostante le difficoltà la Scuola va avanti. A raccontarci le opportunità ma anche i limiti della DAD è la professoressa Angela Avarello, dirigente dell’Istituto comprensivo Veroli 2.

Tra i primi ad attivare la piattaforma in provincia di Frosinone, cosa vuol dire fare lezione a distanza? «Sin dai primi giorni della sospensione delle attività didattiche io e tutto il corpo docenti ci siamo chiesti come poter far sentire la nostra vicinanza agli alunni e alle loro famiglie. Siamo consapevoli, come giustamente ha chiarito anche il nostro Ministero, che fare Didattica a distanza non possa ridursi alla mera trasmissione di compiti sul registro elettronico o alla semplice condivisione di materiale didattico; per questo abbiamo cercato di attivare per i bambini della Scuola Primaria e i ragazzi della Scuola Secondaria delle “Aule virtuali”, che riuscissero a favorire l’interazione tra alunni e docenti, all’interno delle quali per due o tre ore al giorno si potesse in qualche modo riprodurre la lezione».

Qualche difficoltà? «Certo non è stato facile sia da un punto di vista organizzativo sia da un punto di vista metodologico. Si tratta di un cambio radicale di paradigma didattico ma abbiamo voluto raccogliere ancora una volta la sfida che la Scuola è quotidianamente chiamata ad affrontare: in un momento così difficile per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, era necessario testimoniare in modo tangibile che la Scuola, LA NOSTRA SCUOLA C’ERA, pronta a sostenerli e a supportarli. In tal modo i docenti si sono messi in gioco, trasformando l’emergenza in  opportunità, adattando la propria metodologia didattica alla nuova situazione, ben consci tuttavia che la vera vita scolastica è fatta di relazione, tra pari e con gli adulti, e che purtroppo in questo contesto non è facile riprodurre».

Come si comportano gli alunni? Gli studenti di terza media come hanno reagito? «Devo dire che gli alunni nel complesso hanno risposto molto positivamente a questa nuova esperienza: dai più piccoli ai più grandi stanno vivendo la situazione con grande senso di responsabilità. Ovviamente i ragazzi dell’ultimo anno mostrano una maggiore maturità nel seguire le attività di DAD; addirittura qualche studente si è rivelato sorprendentemente più attento e motivato in questo periodo che in passato, forse per la novità della situazione o anche per la necessaria rimodulazione della metodologia didattica da parte dei docenti». 

I più piccoli che devono imparare a leggere e a scrivere? «I più piccolini aspettano con ansia ogni mattina di vedere i loro compagni e le loro maestre, ascoltare la loro voce, interagire con loro: questo è quello che molti genitori ci stanno testimoniando, ringraziando la scuola per questa opportunità».

In che modo vi farete trovare pronti a settembre? «Circa il prossimo anno scolastico, non sappiamo ancora quale soluzione organizzativa verrà individuata da parte del MIUR. Certo è che sarà necessario predisporre in tempo utile tutta una serie di azioni per cercare di non dover fronteggiare un’emergenza come purtroppo siamo stati costretti a fare in questi giorni: all’inizio del nuovo anno scolastico dovremo farci trovare pronti ad accogliere studenti e personale nelle condizioni di massima sicurezza. Occorrerà sanificare gli ambienti, organizzare gli spazi in modo da garantire il distanziamento sociale, fornire il personale di DPI. Sarà un lavoro che ci vedrà operativi anche in estate quando avremo maggiori indicazioni da parte del MIUR».

Cosa è stato già fatto? «Intanto abbiamo già messo in atto l’acquisto di beni strumentali per incrementare la dotazione di dispositivi da assegnare in comodato d’uso alle famiglie più disagiate. Molti ne abbiamo dati sinora e ne stiamo continuando a dare ma il fabbisogno delle famiglie, complice la difficile situazione economica, rischia di essere di gran lunga superiore rispetto alla nostra possibilità di soddisfare le richieste, senza contare poi che un anno e mezzo fa abbiamo subìto un grave furto di tablet e PC. Per questo abbiamo partecipato a un progetto europeo per reperire altri finanziamenti da destinare all’acquisto di materiale per la Didattica a distanza».

Molti genitori non vivono bene questa esperienza. Come rassicurarli? «Il periodo è estremamente complesso e mi rendo conto che non è facile per i genitori organizzare la propria vita familiare per seguire i bambini nei compiti o nelle video lezioni. Mi sento però di rassicurarli: tutti i docenti si rendono conto del grande sforzo che le famiglie stanno facendo, i bambini faranno quel che potranno senza ansia o senso di frustrazione. Come ho già detto, il nostro intento, pur nella virtualità del momento, è quello di mostrare la nostra vicinanza come scuola e come educatori, al di là dei compiti e delle lezioni».