Dichiarazione di Danilo Campanari, candidato a sindaco di Veroli per il Pd

«Sento il dovere per trasparenza nei confronti di tutti e coerentemente con la correttezza cui ho sempre improntato la mia condotta di vita, di informare la pubblica opinione della circostanza che, sebbene rivesta profili esclusivamente di natura civilistica, potrebbe prestarsi ad attacchi e polemiche strumentali nei confronti della mia persona. Sono stato infatti appena informato che nell’ambito di una causa civile che la Curatela
del fallito Consorzio Valverde ha intentato cumulativamente nei confronti di tutti gli
ex Amministratori e Sindaci, il Giudice ha ritenuto di ravvisare anche profili di mia
responsabilità solidale, per quanto di limitato importo rispetto al complessivo danno
lamentato dalla Curatela del Consorzio medesimo. Non posso in questa circostanza che ribadire quanto già ebbi ad esporre dinanzi al Giudice nel corso del giudizio civile e cioè in primo luogo che ho fatto parte del CdA del Consorzio Valverde nel brevissimo periodo che va dalla nascita dell’agosto 1990 ai primi mesi del 1991 a titolo sostanzialmente gratuito e quale mero consigliere senza nessun ruolo operativo a fronte del fallimento intervenuto a distanza di molti anni e precisamente nel gennaio 1997. Nel periodo interessato, inoltre ho sempre fatto costante affidamento sull’opera di stimati professionisti e consulenti che esprimevano pareri favorevoli sulla
convenienza del complesso delle operazioni condotte e quindi, stante lo scrupolo e la
diligenza esercitata nel contesto del mandato svolto, ho invero appreso con profonda
sorpresa oltre che con evidente dispiacere , nel coacervo di posizioni prese in esame,
della decisione sfavorevole anche nei miei confronti, sia pure a titolo di omessa
vigilanza. Pur precisando che nessun profilo doloso o di qualche natura penale è stato possibile ipotizzare a mio carico nell’ambito dei fatti del Consorzio , tanto da essere stato
ampiamente assolto in sede di procedimento penale, pure cumulativamente intentato nei confronti di tutti gli Amministratori, ci tengo a rimarcare che trattasi di una sentenza civile di primo grado che, sono certo, sarà riformata a mio favore in sede di appello. In fede. Danilo Campanari».