Depeche Mode, il produttore a Frosinone
Si fa sempre più accesa la gara al Festival nazionale dei conservatori italiani di Frosinone. La classifica provvisoria così recita: primo posto al Giuliano Gabriele Ensemble, poi gli Step Two e Kajacity a chiudere il podio. Ma gli eventi dei giorni scorsi ci hanno insegnato che basta poco per ribaltare una posizione che si credeva acquisita. Giovedì si partirà dalle 20.30 in piazzale Vittorio Veneto con l’angolo della cultura, ospite Roberto Corradi e il suo “Manuale distruzione”. A seguire, si fronteggeranno Ennio Salomone Trio (Frosinone, “Licinio Refice” – Roma, Saint Louis), Glutenfree Trio (Pescara, “Luisa d’Annunzio”) e Flat Four (Salerno, “G. Martucci”). Venerdì saranno in competizione Le Scat Noir (Ferrara, “Girolamo Frescobaldi”) e The Uncivil African Queen (Milano, “Giuseppe Verdi”). Oltre ad avere una sezione europea, questa edizione del Festival potrà fregiarsi di un programma ricco di ospiti internazionali. Venerdì saranno infatti a Frosinone Steve Lyon e i Suzerain. Steve Lyon è un produttore e ingegnere del suono che ha legato il proprio nome a dei veri e propri mostri sacri. Il suo nome appare infatti nei crediti di uno dei dischi più influenti degli anni 90, quel “Violator” che consacrò i Depeche Mode nell’olimpo musicale internazionale (da quella scaletta provengono hit indimenticabili come “Personal Jesus” e “Enjoy the silence”). Qualche anno dopo, eccolo di nuovo con Martin Gore e soci per “Songs of faith and devotion”, album che all’uscita si piazzò direttamente al primo posto delle classifiche in America e UK. Ma nella lista di collaborazioni di Steve appaiono anche Cure, i Creatures di Siouxsie Sioux, Subsonica, Laura Pausini, Mario Venuti e un certo Paul McCartney. Steve sarà a Frosinone con i Suzerain: la band da lui prodotta ha appena realizzato “Identity”, album anticipato dal singolo “Always”.