Dalla fatica in fabbrica alla cronaca sportiva, ciao Egidio
di Marco Bussagli*
Ciao Egidio. Tutto si può dire di Egidio Cerelli, ma non che non abbia morso la vita fino in fondo. Scanzonato e divertito, aveva sempre negli occhi quel guizzo ironico che non gli faceva mai prendere niente troppo sul serio, a cominciare da se stesso. Un pezzetto della sua vita me la raccontò in macchina da Veroli a Roma. Gli avevo dato un passaggio in una delle mie, allora, tante trasferte dal paese che amo alla città dove lavoro. Mi raccontò dei suoi esordi come cronista sportivo, della sua esperienza in fabbrica dove aveva visto come si fatica davvero per lavorare, all’esperienza a Ciociaria Oggi. A quell’epoca La Provincia doveva ancora nascere. Di me ha scritto tante volte, portandomi in Paradiso (“Bussagli è un genio”) oppure dandomi addosso (“prende fischio per fiasco”), ma – al di là di tutto – aveva una carica umana e una passione per il mondo che, certo, non passavano inosservate. Me lo ricordo nella sua stanzetta de La Provincia, seduto su una poltroncina con le ruote circondato da giornali e fogli di carta. Mi disse: “Io prima butto giù quello che ho in mente, magari con imprecisioni e un testo più lungo del dovuto. Poi leggo e rileggo e finisco per dare la forma che mi serve”. Un artigiano della parola. Egidio aveva una straordinaria energia e una voglia di acchiappare la vita per la coda che ho visto raramente. Alla faccia del suo cuore matto! Gli piaceva tutto: mangiare, suonare, cantare, giocare, parlare. Amico di tutti i sindaci che sono passati da Veroli, da Mario Tarquini a Danilo Campanari, da Giuseppe D’Onorio a Simone Cretaro, non faceva fatica a dar loro contro, se pensava di doverlo fare. Amico di Mogol e di Gaetano Castelli (che mi ha comunicato il suo cordoglio), era famoso per i suoi scherzi del 1° di aprile. Notizie-bomba, ma false, pubblicate in prima pagina ! Ci cascavano tutti! E lui a ridere sotto i baffi…
*Consigliere comunale di Veroli