Craxi, anniversario della morte dello statista commemorazioni in Italia e al cimitero di Hammamet

Oltre cento persone dall’Italia al cimitero di Hammamet, in Tunisia. Ieri è stato il ventiquattresimo anniversario della morte di Bettino Craxi. Numerosi eventi anche in Italia al fine di ricordare lo statista.
“Mi sento in dovere di ringraziare quanti, numerosi, hanno inteso anche in questo ventiquattresimo anniversario spendere parole di verità e ricordare pubblicamente la figura di Bettino Craxi, il suo impegno politico e istituzionale come la sua tragedia umana, figlia di una ingiustizia che rimarrà come una delle grandi vergogne della storia repubblicana – ha affermato Stefania Craxi – Rivolgo un ringraziamento ai presidenti dei due rami del Parlamento, al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e a quello del Senato, Ignazio La Russa, che, pur provenienti da storie politiche diverse, hanno dato prova di grande sensibilità e di senso delle istituzioni con messaggi tesi ad un ricordo necessario quanto oggettivo del leader socialista. Un grazie agli esponenti di governo, dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che già da presidente del Parlamento europeo volle visitare la tomba di Hammamet, al ministro della Difesa Guido Crosetto, passando per quello della Cultura Gennaro Sangiuliano, ai ministri Elisabetta Casellati e Picchetto Frattin e ai tanti parlamentari di maggioranza, in particolare quelli della famiglia di Forza Italia che in questi anni non hanno mai fatto mancare il loro sostegno a questa battaglia di giustizia.
I tanti messaggi, sia pubblici che privati, sono la dimostrazione che la storia sarà scritta bene. Questo, nonostante continuino i silenzi imbarazzati e imbarazzanti di una certa parte politica che nella demonizzazione e nella distruzione dell’avversario, nella barbarie giustizialista, nella gogna mediatico-giudiziaria, ha trovato la sua ragione fondativa e la via al governo. Una tempesta di odio, menzogne e falsità che ha ucciso Craxi, ma che ha fatto male al paese, al suo sistema democratico come al suo ruolo e prestigio internazionale, di cui ora sono essi stessi e i loro figliocci vittime e ostaggi. Infine, in questi giorni sempre particolari ho sentito la mancanza di un amico, di un combattente, come Silvio Berlusconi. In tutti questi 24 anni, non ultimo nello scorso anniversario, non ha mai mancato di ricordare il politico, lo statista, l’uomo”.

Redazione Digital