Covid, il virus circola ancora nuove varianti ecco i sintomi

L’ultimo report del Ministero della Salute parla di 305 contagi e 2 morti dal 19 al 25 giugno. Covid è ancora tra noi, anche se non se ne parla quasi più.
L’arrivo del caldo non ferma il virus, perché, come spiega Fabrizio Pregliasco, «l’andamento dei contagi non è legato alla stagionalità, bensì alla comparsa di nuove varianti, che impiegano circa sei mesi a raggiungere la massima diffusione». L’Istituto superiore di sanità chiarisce, nel bollettino di sorveglianza settimanale, che i più colpiti sono gli ultra 80enni, anche per quanto riguarda ricoveri e decessi. La variante predominante è LP.8.1 (della famiglia Omicron), mentre aumentano i sequenziamenti attribuiti a NB.1.8.1 («Nimbus»). L’Organizzazione mondiale della sanità sta monitorando anche XFG («Stratus»), un ricombinante di LF.7 e LP.8.1.2 in rapida crescita a livello globale. Non risulta che questa variante provochi malattie più gravi o più decessi rispetto alle altre in circolazione e inoltre, spiega l’Oms, «si prevede che i vaccini Covid attualmente approvati rimangano efficaci per proteggere dalla malattia sintomatica e grave».
Fra le mutazioni di Stratus ce ne sono alcune che migliorano l’elusione degli anticorpi. Quindi, sulla carta, la nuova variante potrebbe essere molto abile nell’aggirare il sistema immunitario. Ma al momento non ha un profilo particolarmente problematico. Interessante il caso dell’India, dove Stratus è dominante e Nimbus si è invece diffusa poco. Alcuni medici indiani, secondo quanto riportano i media locali, hanno evidenziato un sintomo che sembra caratterizzare maggiormente la nuova variante: la raucedine. Secondo il Times of India, è una delle caratteristiche tipiche dell’attuale ondata: la frequente segnalazione di voce roca tra i pazienti Covid, che lamentano anche tosse secca, irritazione e mal di gola. Un’osservazione simile arriva dal Regno Unito, dove sta circolando in particolare Nimbus e si riporta che un sintomo chiave è il forte mal di gola, un dolore acuto quando si deglutisce. Altri sintomi comuni sono stanchezza, tosse lieve, febbre, dolori muscolari. «Una delle caratteristiche di Sars-CoV-2 è l’estrema variabilità del virus stesso e della sintomatologia che provoca – spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio e virologo all’Università degli studi di Milano -. Inoltre sappiamo che l’infezione produce una risposta immunitaria che è temporanea e non dura tutta la vita, contrariamente per esempio a quanto accade con il morbillo. Le varianti in circolazione oggi sono più benevole rispetto a quelle ancestrali, ma l’impatto sui sistemi sanitari non va sottovalutato. Peraltro i numeri ufficiali ci mostrano solo la punta dell’iceberg, dato che si fanno pochissimi tamponi. Ci sono ancora ricoveri per Covid e nel 70% dei casi l’infezione da Sars-CoV-2 è la causa primaria. Le forme gravi riguardano soprattutto gli anziani e i fragili: queste categorie dovrebbero fare il tampone quando si ammalano, dato che esiste un antivirale efficace (nirmatrelvir+ritonavir), e vaccinarsi appena partirà la campagna. Nell’ultima stagione, solo l’8% degli ultra 65enni ha ricevuto il vaccino anti Covid. La vaccinazione dovrebbe essere offerta a tutta la popolazione e fortemente raccomandata ai soggetti più fragili. Per i soggetti sani che si ammalano sono sufficienti farmaci da banco e antinfiammatori». corriere.it