Coronavirus Ciociaria, ecco la lettera dei docenti del “Turriziani” di Frosinone

Coronavirus Ciociaria, ecco la lettera dei docenti del “Turriziani” di Frosinone.

Occorre fare una premessa,

noi docenti dell’IISTurriziani vorremmo innanzitutto chiarire che non sosteniamo una DaD prorogata fino alla fine dell’anno scolastico, ma chiediamo che vi si rimanga finché non sarà possibile tornare in presenza in piena sicurezza, senza sottostare ai continui ed estemporanei stravolgimenti. Sappiamo come è andata durante la prima fase della pandemia.

La scuola ha scrupolosamente seguito  i protocolli di sicurezza limitando i contagi al proprio interno, potendo contare allora sulla costante aerazione dei locali, oggi, vista la stagione,  certamente più problematica. Molti contagi sono stati addebitati ai cluster familiari, gli studenti che hanno contratto il contagio fuori della scuola, lo hanno portano al suo interno,  con la conseguenza che compagni di classe, ma non i docenti (impegnati su più classi, talora su più scuole), sono stati costretti a periodi di stop.

Oggi, pur ammettendo, come afferma l’Istituto Superiore di Sanità nel suo ultimo report, che le scuole sono luoghi relativamente sicuri per quanto concerne l’indice dei contagi, assistiamo al persistere di problematiche connesse al trasporto pubblico, oltre che alle occasioni di aggregazioni extrascolastiche,  di un’ utenza come la nostra che si caratterizza per l’alta percentuale di pendolarismo.

Proprio questo aspetto solleva i maggiori problemi : il diktat della Prefettura, che impone doppi turni e l’ingresso alle ore 10.00, di fatto  ha un impatto negativo sugli studenti che vedono ridursi  il tempo pomeridiano da dedicare allo studio e agli altri interessi personali, causa non poche difficoltà organizzative agli studenti con bisogni educativi speciali e a quelli provenienti da lontano, incide negativamente sull’organizzazione del tempo scuola e sull’efficacia didattica, obbliga ad una maggiore e più pericolosa presenza a scuola dei docenti e del personale ATA.

Si ignora inoltre il problema della refezione degli studenti adolescenti (gli istituti superiori non sono dotati di mensa), costretti a “saltare il pranzo” in deroga alle norme più elementari di educazione all’alimentazione. In poche parole, non ha effetti positivi né sul processo di insegnamento apprendimento né tutela la salute di docenti e studenti.

Il problema allora non si può ridurre semplicisticamente ad un sì o no alla riapertura della scuola, ma a come  mantenerla aperta sino alla fine dell’anno scolastico. Noi docenti, insieme  agli studenti, vogliano rientrare, ma per rimanervi sino alla fine dell’anno scolastico, abbiamo bisogno di dare ai nostri studenti continuità nel processo di insegnamento apprendimento,  di restituire all’esperienza scolastica la sua dimensione affettivo-relazionale, abbiamo bisogno di poter programmare il nostro lavoro con professionalità, senza essere costretti a lavorare alla giornata.

Per questi motivi , evitando di enfatizzare le privazioni e i sacrifici ai quali il Covid costringe oggettivamente noi e i nostri studenti, chiediamo : 

  • di lavorare in didattica a distanza finché i dati ufficiali circa l’andamento del contagio lo renderanno opportuno e necessario a tutela della salute di tutti
  • in alternativa, di limitare le presenze, almeno in concomitanza della “terza ondata”
  • di abolire i doppi turni e l’ingresso alle ore 10.00
  • di istituire corse di autobus dedicate ai soli studenti negli orari di ingresso e uscita
  • di vaccinare i docenti subito dopo il personale sanitario, in quanto categoria particolarmente esposta

I docenti dell’IIS Turriziani