Consorzio Unico Lazio-“Darà più forza ai territori”

Si è tenuto presso l’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico il primo degli incontri che l’assessore Gian Paolo Manzella e il commissario unico Francesco De Angelis hanno avviato nel quadro della costituzione del Consorzio Unico Industriale del Lazio previsto dall’articolo 40 della legge regionale n. 7 del 2018, che riunirà i diversi consorzi attualmente presenti. La riunione è stata dedicata al confronto con le sigle sindacali e vi hanno partecipato esponenti Cgil, Cisl, Uil e Ugl, mentre il prossimo incontro sarà con le associazioni imprenditoriali e il sistema camerale.

“Un ottimo confronto con le forze sindacali sull’itinerario da seguire per arrivare a costituire il Consorzio Unico. C’è convergenza piena sull’ambizione di dar vita a un soggetto capace di contribuire alla competitività regionale e alla capacità del Lazio di attrarre investimenti. Penso a un soggetto forte e innovativo, in grado di valorizzare il nostro ‘territorio’ industriale, di entrare in contatto con le Università per promuovere il trasferimento tecnologico verso le imprese, di capire da vicino le opportunità e suggerire le politiche per coglierle. Insomma dopo la creazione di Lazio Innova è qui un altro elemento di modernizzazione dell’intervento nell’economia. C’è piena consapevolezza che quella del Consorzio Unico è una riforma per molti versi storica, che può allineare il nostro sistema agli esempi più moderni: un bel terreno per una piena collaborazione tra amministrazione, mondo dell’impresa e del lavoro. C’è molto da fare, ma questo incontro conferma che ci sono tutte le premesse per farlo insieme e in tempi rapidi”. Così l’assessore Gian Paolo Manzella.

“Con questo incontro abbiamo avviato un percorso condiviso che necessita dell’apporto di tutti i soggetti coinvolti – ha affermato il commissario unico Francesco De Angelis – L’obiettivo è cambiare la mission del Consorzio, alla luce dei cambiamenti economici del nostro tempo. Vogliamo una realtà in grado di attrarre investimenti e di competere sui mercati stranieri, valorizzando le aree dismesse, utilizzando bene i fondi europei e includendo realtà come università, ricerca, distretti. Il Consorzio Unico darà più forza ai territori, nel rispetto di chi oggi lavora nei Consorzi locali, affinché non solo mantenga il lavoro ma possa anche crescere professionalmente”.