Cavallo trasporta turisti e stramazza al suolo “Tuteliamo queste povere bestie”

Un cavallo a terra, in mezzo ai turisti, vicino al Ponte Vecchio. Accade a Firenze, venerdì 20 settembre, e la segnalazione, con foto, arriva a Welcome to Florence. 

In poche ore decine di commenti sui social. L’indignazione non manca, anzi: ci si chiede perché i cavalli per i turisti siano ancora presenti in città.

«È l’ora di finirla con queste pratiche barbare, incivili, anacronistiche – commenta Sonny Richichi, presidente di IHP (Italian Horse Protection).-   È questa l’immagine che Firenze, culla dei diritti, vuole dare di sé? Siamo letteralmente subissati da messaggi di turisti italiani e stranieri che si rivolgono a IHP per manifestare il loro sdegno rispetto a questa pratica: nel 2024 non è accettabile che gli animali vengano sfruttati per il supposto divertimento di qualcuno». 

Italian Horse Protection, onlus che opera sul territorio nazionale per la tutela dei cavalli e degli altri equidi, combattendo abusi e maltrattamenti e  ospitando molti animali nel proprio Centro di recupero –  da anni cerca di fare pressione sull’Amministrazione comunale di Firenze per superare le carrozzelle trainate da cavalli con carrozzelle elettriche. 

«Siamo nell’era della mobilità elettrica: che si sostituiscano queste modalità medievali con mezzi all’altezza dei tempi, rispettosi dell’ambiente e del benessere degli esseri viventi – ci dice Richichi – Non vengano a dirci che c’è il regolamento: i regolamenti non servono a niente, sono soltanto ipocrite foglie di fico. Questo tipo di attività va abolito e basta». 

Il numero dei fiaccherai a Firenze è andato diminuendo con gli anni e, in attività, oramai ne restano pochi.

«Siamo pienamente consapevoli che per alcune famiglie, ormai una decina, l’attività di fiaccherai rappresenta una fonte di reddito e non ci passa nemmeno per la testa di voler difendere i diritti degli animali a discapito di quelli degli esseri umani – sottolinea ancora Ihp – l’amministrazione comunale si impegni, attingendo ai fondi pubblici per la mobilità green che di certo in questo momento storico non mancano, a favorire la conversione. Noi siamo disponibili, ovviamente in accordo con i proprietari degli animali, a farci carico dei cavalli per garantire loro una pensione serena, vissuta in libertà e in compagnia dei loro simili». corriere.it