Cavallo trasporta turisti e stramazza al suolo, “Tuteliamo queste povere bestie”

Una serie di episodi che si susseguono nel corso degli anni (anche con esiti drammatici) e che in questa calda estate si ripetono con preoccupante costanza a Palermo. Sono decine, infatti, i cavalli che trainano carrozze con a bordo turisti caduti sull’asfalto a causa delle alte temperature. L’ultimo episodio si è verificato venerdì nel capoluogo siciliano. A sollevare il caso sono state alcune associazioni animaliste tra cui Ada, Lida, Oipa ed Enpa, con una nota: «In questi giorni, abbiamo segnalato costantemente alla polizia municipale la presenza di carrozze abusive in tutto il centro storico. Tali segnalazioni sono state effettuate sia telefonicamente, alla centrale operativa dei vigili urbani, che in forma scritta allo stesso comando. Proprio ieri abbiamo appreso la convalida degli arresti domiciliari di uno “gnuri” (si tratta del cocchiere/conducente delle carrozze) piuttosto conosciuto». Le associazioni animaliste «pretendono che venga rispettato il concetto di legalità e soprattutto che vengano puniti gli abusivi con il relativo sequestro delle carrozze ed eventualmente dei cavalli, qualora fossero sprovvisti di codice stalla. Capita infatti che le carrozze abusive e i loro cocchieri inciampino spesso nel mondo delle corse clandestine, e per tale reato è prevista la sospensione della licenza». Le associazioni chiedono, quindi, maggiori controlli alla polizia municipale, al Questore ed al Prefetto: «Siamo stanchi di vedere cavalli stramazzati al suolo, è anacronistico l’uso del cavallo in città in mezzo a clacson, bus ed auto, sovente sull’asfalto cocente e con orari di lavoro proibitivi e stressanti. È ora di mettere mano a livello regionale ai bandi per la conversione delle licenze da trazione animale ad “ape car”. Diffideremo e denunceremo il sindaco Lagalla e l’assessore al benessere animale oltre che la polizia municipale», concludono. Per gli animalisti i servizi turistici con le carrozze, oltre ai casi di morte di cavalli avvenuti in passato, producono continui e seri danni agli animali. corriere.it