Cassazione-“Totò Riina malato, morte dignitosa”

La Cassazione ha disposto di valutare un’altra volta se sussistano o meno i presupposti per concedere a Totò Riina il differimento della pena o gli arresti domiciliari per motivi di salute. La Corte suprema, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa del boss di “Cosa nostra”, ha annullato con rinvio la decisione del tribunale di sorveglianza di Bologna che aveva detto no alla concessione di tali benefici penitenziari, nonostante le gravissime condizioni di salute in cui il “Capo dei capi”, versa da tempo nel penitenziario di Parma. Gli ermellini aprono così al differimento della pena o ai domiciliari per il boss di “Cosa nostra”, recluso al 41 bis.