Cane precipita da 3mila metri, l’escursionista ha una crisi di panico

Ieri pomeriggio i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico piemontese sono intervenuti nel comune di Crissolo (Cuneo) per recuperare un gruppo di alpinisti bloccati sulla parete nord della Punta Venezia. La comitiva era impegnata in un’ascensione su ghiaccio lungo il canale nord ovest della montagna, a 3000 metri di quota. Sei persone, tutti della zona. Tutto bene fino a un punto molto ripido dove una ragazza del gruppo è stata colta da una crisi di panico e non ha più voluto proseguire. Fin qui sembra un racconto come mille altri di una difficoltà lungo una scalata. Le condizioni meteo che peggiorano, il ghiaccio, la stanchezza… insomma. Roba a cui i soccorritori sono abituati. Ma ieri, su quella parete, è successo altro. E cioè: la ragazza è stata presa dalla crisi di panico perché lassù ha visto precipitare il suo cane. Una scena drammatica che l’ha bloccata, e con lei tutti gli altri. Momenti duri, di paura e lacrime, a 45 gradi di inclinazione che corrisponde al 100% di pendenza. Poi la chiamata ai soccorsi e l’intervento, il recupero col verricello, la salvezza. Per tutti ma non per il povero cane. Le immagini dicono più di mille parole su quale potesse essere, in quel punto, la difficoltà, per gli umani e per il cane. Una volta tornati a valle, uno dei sei si è rimesso lo zaino in spalle ed è tornato indietro alla ricerca del cane. Inutilmente, sembra. Quel gesto dimostra il bene profondo per l’animale, il dispiacere di averlo coinvolto in quella tragica scalata. E probabilmente i sensi di colpa per averlo fatto. Una storia triste. corriere.it