Cabine telefoniche abbandonate, boom di richieste per averle

Forse non siamo ancora arrivati a una morte definitiva delle cabine telefoniche Telecom. Di certo non le vedremo più nelle strade delle città o nei locali, ma è probabile che in futuro le ritroveremo in altra veste e in altre apparecchiature. I loro pezzi infatti sono destinati al riciclo e un giorno diventeranno elettrodomestici o altri dispositivi elettronici che portiamo sempre in giro con noi. Come verranno riciclate cabine, pensiline e telefoni però, per il momento, rimane ancora un mistero. E anche in Telecom non hanno le idee chiare. Anche per questo oggi sono ancora raccolte in una sorta di campo sacro delle telecomunicazioni nel quartiere Paré di Conegliano. Ormai da settimane arrivano nel parcheggio dell’ex Telecom le pensiline e le iconiche cabine metalliche con i vetri neri e rosse nella base e nella parte superiore. Sono decine e accanto a loro giacciono per terra centinaia di telefoni grigi tondeggianti con i tasti grandi e la cornetta rossa. C’è lo spazio dove una volta si inserivano i gettoni e quello per le tessere per ricaricare il telefono e avere il giusto tempo per fare una chiamata al fidanzato o alla famiglia e agli amici quando ci si trovava in un luogo lontano da casa o per un’emergenza. Quelle cabine poi sono state il rifugio di tanti bambini che si divertivano a sollevare la cornetta e a comporre i numeri più svariati o che le usavano per nascondersi nell’attesa di fare un agguato ai propri genitori o a qualche passante. E invece al loro posto ci saranno nei prossimi anni delle cabine touchscreen con cui ricaricare lo smartphone, fare pagamenti digitali, collegarsi al wi-fi e chiedere aiuto in caso di pericolo. «Forse in tutta Conegliano saranno rimasti due telefoni pubblici – dice il sindaco Fabio Chies -. Questi reperti potrebbero effettivamente suscitare dell’interesse nei collezionisti ma finora non si è fatto avanti nessuno con la nostra amministrazione. Cabine e telefoni sono lì da settimane e non so né quando né come verranno smaltite dalla Telecom». Quei reperti Telecom sono un pezzo di storia che ha accompagnato diverse generazioni e vederle nel parcheggio a Paré ha suscitato invece non poca nostalgia in alcuni coneglianesi che si sono detti pronti a portarsi a casa una cabina o un telefono, anche acquistandole, pur di non lasciare quegli oggetti abbandonati a sé stessi. C’è poi chi è disposto a muoversi da altre parti d’Italia e raggiungere anche la Marca pur di riuscire ad ottenere simili pezzi da collezione come il giovane Andrea Giordano di Como che imperterrito continua a chiamare la Telecom pur di avere un telefono o una cabina tutta per sé. Chi ancora crede che questi oggetti potrebbero essere inseriti nei musei o ispirarsi ad alcuni esempi virtuosi europei. In altri Paesi c’è infatti una vera e propria cultura del riciclo delle cabine che negli ultimi anni sono state trasformate in stazioni di ricarica elettrica, in booksharing, ovvero luoghi dove i cittadini portano un libro e ne prendono in prestito un altro da leggere. O ancora in altri casi sono diventate dei piccoli giardini fioriti o persino degli acquari. Tutti esempi che ci fanno capire come lo smaltimento in discarica potrebbe non essere l’unica soluzione percorribile per le cabine coneglianesi e le altre 900 rimosse in tutto il Veneto. Ma una nuova vita è possibile. corriere.it