Boville, Marta Diana papabile candidata

Marta Diana, già amministratore comunale durante il mandato di Michele Rotondi, viene accreditata da tempo come la candidata sindaco dell’area facente riferimento proprio all’ex sindaco di Boville Ernica. Non ha ancora accettato ufficialmente ma ha voluto bacchettare l’amministrazione uscente e ribadire cosa dovrà essere realizzato per il bene del paese.

A Boville i candidati sindaco dovrebbero essere più di sei. Il nuovo sindaco, a meno che non ci siano grandi sorprese, verrà eletto con una bassa percentuale, quindi sarà difficile poter dire di essere il sindaco di tutti. Cosa è mancato alle varie forze in campo per trovare dei punti di incontro ed evitare questa grande frammentazione?
“In ogni tipo di competizione c’è chi vince e chi perde, quindi anche in questa tornata elettorale ci sarà un solo vincitore, che proprio per questo dovrà essere il sindaco/a di tutti indipendentemente dallo scarto ottenuto, sia esso anche di un solo voto. Purtroppo stiamo assistendo alla politica del protagonismo, basti pensare che quattro o cinque delle liste che si presenteranno sono figlie dell’amministrazione uscente. Volendo tutti soltanto apparire e non lavorare per il territorio si sono spaccati in piccole meteore senza peso alcuno”

Quali saranno i primi provvedimenti che la nuova amministrazione dovrà adottare?
“Qualsiasi lista vincente purtroppo dovrà pensare prima di tutto a porre in essere soluzioni concrete per cercare di risolvere il grande peso del deficit strutturale che ci lasceranno vergognosamente sulle spalle”.

Quali saranno, invece, per la nuova amministrazione le principali sfide da affrontare durante il mandato?
“I settori sui quali investire dovranno essere attività produttive, cultura e turismo. Vanno valorizzati i nostri prodotti, il nostro paese e la nostra cultura, ciò ci permetterà di poter crescere e di poter essere apprezzati. Purtroppo la classe dirigente del nostro paese negli ultimi dieci anni ha fortemente contribuito alla riduzione delle attività commerciali e ha mostrato grande disinteresse verso una giusta valorizzazione della nostra cultura”.

Da donna che è stata già impegnata in politica cosa pensa delle quote rosa nelle liste?
“Le quote rosa non le condivido. Ci sono uomini e donne che liberamente decidono di candidarsi per avere la possibilità di cambiare il volto al nostro paese”.

A. L.