Borghi d’Italia-‘Garantire sviluppo ai piccoli comuni’

[one_third][/one_third] “La legge Salva Borghi del 6 ottobre 2017 è eloquente fin dal titolo – ha affermato Pasquale Ciacciarelli, FI – Un titolo che rimanda allo stato di abbandono in cui versano i piccoli comuni con popolazione residente fino a 5000 abitanti, ove l’assoluta mancanza di risorse e quindi di servizi è alla base del fenomeno dello spopolamento, dell’ esodo che vede protagonisti giovani che, seppur a malincuore, optano sempre più frequentemente per contesti cittadini che offrano servizi più efficienti. In realtà, la sopra citata legge, oggetto del convegno targato Forza italia di domenica 19 novembre a Rocca D’Arce, riflette un’assoluta mancanza di programmazione, assieme a risorse insufficienti per poter assicurare lo sviluppo dei nostri piccoli comuni. Parliamo di borghi che rappresentano l’essenza della nostra identità territoriale e che, in quanto tali, debbono essere preservati dall’ usura del tempo. Mi riferisco a risorse necessarie al decoro dei centri storici, alla necessità di combattere concretamente e non soltanto su carta l’abbandono degli immobili. Credo, inoltre, che non si possa parlare di sviluppo economico ed occupazionale, di promozione dei prodotti agricoli ed enogastronomici locali, qualora non si provveda di dotare detti borghi, specie quelli montani, di infrastrutture immateriali necessarie alle attività quotidiane promozionali proprie di un’impresa agricola. Internet, la comunicazione social, costituiscono una finestra aperta sul mercato nazionale ed estero per le nostre aziende e per le stesse imprese agricole, pertanto se non si dota il territorio di quello che dovrebbe essere annoverato tra i servizi essenziali nell’epoca 2.0, non vi è crescita – ha concluso Ciacciarelli – Ritengo, inoltre, che sia fondamentale fare rete tra comuni, al fine di poter mettere in atto un’azione di sviluppo condivisa. Forza Italia ha avuto da lungo tempo uno sguardo attento sulle piccole realtà cittadine, realtà dalla limitata estensione territoriale, ma, nel contempo, dalle enormi potenzialità che necessitano di adeguate risorse economiche per poter inaugurare un nuovo corso sotto il profilo economico ed occupazionale”