Bob Dylan, il nuovo disco dopo 8 anni

Quasi a sorpresa, dopo otto anni dall’ultimo disco, torna Bob Dylan con un album di brani inediti. Il menestrello di Duluth ha pubblicato Rough and Rowdy Ways, dieci canzoni che vanno così a formare il 39esimo lavoro di Mr. Tambourine Man.

La prima frase che sussurra alle nostre orecchie nell’apertura del pezzo I Contain Multitudes, che è adagiata su una chitarra quasi impercettibile, è un semplice dato di fatto del mondo in cui viviamo e che diventa una dichiarazione alla vita: “Today, tomorrow, and yesterday, too. The flowers are dyin’ like all things do”.

Dylan è anche e soprattutto questo, un osservatore della realtà intorno a noi. E forse anche lui si sta rendendo conto che il tempo scorre e lo fa in fretta, come le canzoni che si ritrova a cantare dopo l’esordio datato 1962, e che qualcosa prima o poi sarà destinato a finire per sempre. Ed è lo stesso mood che si percepisce nel blues di False Prophet in cui canta: “Another day that don’t end, Another ship goin’ out”. Parole che definiscono una continua presa di coscienza, non solo personale.

Il primo singolo estratto da Rough and Rowdy Ways, intitolato Murder Most Foul, è invece il più classico dei Dylan. Una ballad al piano per ricordare quel giorno di novembre del 1963 in cui perse la vita il Presidente Kennedy. Il racconto monocorde si enfatizza per merito di alcuni violini in background e un arrangiamento dark che lo fa assomigliare un po’ a Nick Cave, un sound da crooner rivisitato alla sua maniera.