Benzina, record in Italia scende il prezzo del carburante

Il rientro di Pasqua in auto costa meno: la benzina ha raggiunto il prezzo più basso da tre anni e mezzo ed è sceso sotto 1,72 euro al litro (che si riferisce alla media nazionale in modalità self). Si tratta del livello che non si vedeva da ottobre 2021, fatta eccezione – osserva Staffetta Quotidiana che ha rilevato i prezzi – per il periodo tra settembre e dicembre 2022, quando era in vigore lo sconto sull’accisa. Continuano dunque a scendere i prezzi dei carburanti alla pompa. Record anche per il gasolio, al minimo dal 13 gennaio 2022 con un prezzo medio di 1,613 euro al litro. IP ha ridotto di due centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e di uno quelli del gasolio. Tamoil ha abbassato di un centesimo la verde. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta su circa 18 mila impianti: benzina self service a 1,718 euro/litro (-6 millesimi, compagnie 1,721, pompe bianche 1,713), diesel self service a 1,613 euro/litro (-6, compagnie 1,618, pompe bianche 1,604). Benzina servito a 1,861 euro/litro (-5, compagnie 1,902, pompe bianche 1,783), diesel servito a 1,757 euro/litro (-6, compagnie 1,800, pompe bianche 1,675). Gpl servito a 0,733 euro/litro (-1, compagnie 0,743, pompe bianche 0,722), metano servito a 1,488 euro/kg (-3, compagnie 1,485, pompe bianche 1,491), Gnl 1,388 euro/kg (invariato, compagnie 1,394 euro/kg, pompe bianche 1,384 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,817 euro/litro (servito 2,085), gasolio self service 1,723 euro/litro (servito 1,995), Gpl 0,857 euro/litro, metano 1,530 euro/kg, Gnl 1,474 euro/kg. Oggi 22 aprile le quotazioni del petrolio sono tornate a salire, con il Wti (West Texas Intermediate) scambiato a New York che prezza circa 63,4 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord a circa a 67,2 dollari al barile sul mercato di Londra dopo il calo di lunedì di Pasquetta. I trader si sono affrettati a coprire le loro posizioni corte (quelle ribassiste) sulla materia prima dopo che i dati sulla produzione dell’Opec+ hanno mostrato un calo per marzo pari a circa 360 mila barili al giorno. corriere.it