Bambino compra 70mila lecca lecca su Amazon, prosciuga il conto della madre

«Mamma, i miei lecca lecca sono arrivati!» ha esclamato entusiasta un bambino di 8 anni di Lexington nel Kentucky (Stati Uniti), felice di aver ricevuto rapidamente il suo regalo. La madre, Holly LaFavers si stava preparando ad uscire per andare in chiesa e inizialmente non ha capito che cosa stesse succedendo. Un fattorino ha lasciato davanti a casa un pacco di 11 chili pieno di lecca lecca. Poi è arrivato un altro scatolone e un altro ancora. In tutto 22 scatole con 50.600 lecca lecca consegnati da Amazon. La donna è andata, a ragione, letteralmente nel panico. Ma che cosa era successo? La storia l’ha raccontata il New York Times che ha raccolto la testimonianza della signora. LaFavers ha spiegato che il bambino aveva iniziato ad andare sullo store di Amazon e altri siti di shopping online durante la pandemia. In quel periodo, occasionalmente, gli permetteva di navigare nei negozi online con la ferrea raccomandazione di non mettere nulla nel carrello e soprattutto di non cliccare il tasto «acquista». Ma nel weekend scorso il bambino ha ceduto alla tentazione dello shopping online ma, per errore, ha ordinato una valanga di caramelle (30 scatole di Dum-Dum) per il valore di 4200 dollari . La mamma se ne è accorta solo dopo aver visto il saldo in rosso del suo conto corrente. Sconvolta la signora LaFavers chiamato Amazon, che le ha consigliato di rifiutare le spedizioni. È riuscita a respingere solo otto scatole, per un totale di 18.400 lecca-lecca, ma le 22 con altri 50.600 erano già arrivate. Amazon in un primo momento le aveva comunicato di non poter riprendere i dolci per un rimborso perché si trattava di cibo. Per tentare di recuperare almeno parte del denaro la donna ha provato a rivendere online il lecca lecca pubblicando un post su Facebook: «Ciao a tutti! Liam ha ordinato 30 casse di Dum-Dum e Amazon non mi permette di restituirle. Offerta: scatola da 130 dollari. Ancora sigillata». Il post ha attirato l’attenzione di emittenti televisive locali e media nazionali, e decine di genitori hanno iniziato a condividere soluzioni per evitare disavventure simili, come ad esempio scollegare i metodi di pagamento dagli account online, impostare avvisi per gli acquisti di grandi dimensioni o semplicemente tenere i bambini lontani da smartphone e pc. Vista la grande attenzione mediatica alla fine Amazon ha concesso il rimborso. In un’e-mail, l’azienda ha affermato di aver «collaborato direttamente» con la signora LaFavers «per trasformare una situazione difficile in qualcosa di piacevole». Dopo l’arrivo del rimborso, la signora LaFavers ha deciso di regalare i Dum-Dum invece di venderli. Un vicino si è offerto di distribuirne alcuni per il prossimo Halloween. Un chiropratico locale ne ha chieste due scatole e una banca di Somerset, Kentucky, ne ha prese cinque. «Li sto dando alle persone che si sono offerte di acquistarli da me, oppure li sto donando a un ente di beneficenza, a una scuola o a una chiesa» ha detto Holly LaFavers. E infine è si è fatta avanti Spangler Candy, l’azienda che produce i Dum-Dum dal 1924, che ha invitato la signora LaFavers e Liam a visitare la fabbrica in Ohio. «Siamo anche contenti che così tante persone si siano offerte di acquistare le scatole extra» ha detto Kirk Vashaw, l’amministratore delegato dell’azienda. corriere.it