ASL Frosinone, procedimenti legali nomina direttore distretto B

“Il motto recita che perseverare è diabolico – ha affermato Pasquale Ciacciarelli, coordinatore provinciale Forza Italia – Ebbene, devo prendere atto che la Asl di Frosinone persevera, incurante perfino di sentenze passate in giudicato. Ancora una volta l’azienda sanitaria è bersaglio di un’azione legale da parte di terzi. Mi riferisco al complesso iter giudiziario che vede protagonista detta Asl in merito ai bandi per la nomina del direttore del distretto B. La sentenza n. 750/2016 del 6 luglio 2016 del Tribunale di Frosinone, relativa alla nomina del direttore del distretto B della Asl di Frosinone dichiarava nulla detta nomina ed annullava, nel contempo, il contratto di lavoro sottoscritto, essendovi state riscontrate delle anomalie. La stessa magistratura condannava la Asl di Frosinone a ricercare il professionista tra coloro i quali avevano risposto all’avviso interno. Ma cosa fa la Asl, in luogo di tenere fede a quanto fissato nella sentenza? A solo un mese di distanza, nell’agosto 2016, pubblica un nuovo bando fotocopia del precedente, che nel novembre 2016 porterà alla nomina a direttore del distretto B del medesimo professionista. Ora vi è un nuovo procedimento in corso. Questo modus operandi non giova affatto alla credibilità dell’azienda sanitaria. Operare nel rispetto delle norme ed, in questo caso, delle disposizioni della magistratura, credo che debba essere il principio cardine dell’azione di un’amministrazione aziendale. Se l’azienda in oggetto è un’azienda sanitaria, dalle cui scelte dipende la qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini, la ponderazione di ogni singola scelta è fondamentale. Ritengo che sia necessaria un’inversione di marcia, non rinviabile, che restituisca ai cittadini fiducia nella sanità locale, un’inversione che non si traduca in proclami, annunci che non risolvono affatto le problematiche che affliggono la quotidianità, ma in opere concrete – ha concluso Ciacciarelli – Nel contempo esprimo solidarietà a quei professionisti che hanno risposto all’ avviso interno, i quali lottano per far valere i propri diritti”.