Apertura spiaggia nudisti, boom di guardoni e scambisti

Con l’attesa apertura della spiaggia naturista di Lido di Dante (Ravenna), meglio nota come Bassona, all’interno della riserva naturale della Foce del Bevano, si è riaccesa una polemica che si trascina da diverso tempo. La Pro Loco e i residenti, che nulla hanno contro il turismo naturista come fonte di ricchezza della località, chiedono un intervento urgente per far fronte al degrado provocato da scambisti, guardoni e spacciatori nella pineta. 
A farsi portavoce del malessere è il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che ha presentato in consiglio comunale a Ravenna un ordine del giorno in cui viene richiesta la creazione di una specie barriera nell’area di proprietà del Comune, all’inizio del tratto della pineta di via Catone, per impedire o almeno rallentare l’afflusso di chi non abita in zona, di chi non ha interessi lavorativi o si reca per motivi turistici. 
Proprio in quest’area, infatti, come segnalato dalla Pro Loco e dai residenti, in orario notturno c’è un intenso quanto sospetto traffico di auto spesso in fila tra loro, per la presenza di fenomeni legati a prostituzione, consumo di atti sessuali e spaccio di droga. «Il problema va avanti da anni ed è ben noto alle forze dell’ordine – afferma Ancisi –. Per questo motivo si chiede di avviare la realizzazione di un progetto di installazione di un sistema tecnologico di accesso limitato ai pedoni, ai ciclisti, ai veicoli dei residenti e delle attività agricole e ai mezzi di vigilanza e di intervento pubblico». 
Lo scopo della chiusura dell’accesso ai veicoli a motore non autorizzati è quello di limitare il più possibile le presenze ambigue notturne che nulla hanno a che vedere con il turismo sano, naturista e rispettoso dell’ambiente e dei cittadini. Il capogruppo di Lista per Ravenna si rende poi disponibile a informare il consiglio comunale stesso degli sviluppi, in vista della prossima estate. 
La località convive con queste due facce, quella diurna naturista e ambientalista e quella notturna trasgressiva e lussuriosa, sin dagli anni Sessanta, ossia sin dal momento in cui la spiaggia incontaminata di Lido di Dante, con le sue dune naturali, è stata scelta dai nudisti del Nord Europa per una vacanza in riva al mare a contatto con la natura. 
Sempre in quegli anni sono comparsi i primi voyeur, la cui presenza è stata all’inizio timida e tutto sommata ben tollerata. Nel tempo, a fronte di un progressivo «inquadramento» del fenomeno del naturismo anche alla luce di regolamenti comunali, si è invece assistito a un deterioramento progressivo del comportamento di quella che nel frattempo è diventata un’orda di scambisti, guardoni, persone dedite alla prostituzione e spacciatori alla ricerca di puro sesso e divertimento. Ai residenti non interessa solo riacquistare dignità e tranquillità, ma anche sicurezza, in virtù di quanto accaduto nel 2022, quando due gravi incendi della pineta partirono proprio da quel tratto di strada. corriere.it