Anni di piombo, il terrorismo raccontato ai ragazzi

“Un’occasione unica per far conoscere alle nuove generazioni gli anni a cavallo tra la fine del 1960 e tutto il decennio del 1980 che hanno segnato in maniera significativa la storia del nostro Paese”. Con queste parole il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, ha presentato l’iniziativa ‘Il Terrorismo raccontato ai ragazzi’, che rientra nell’ambito dei Progetti per le scuole a cura di Abc (Arte Bellezza Cultura) e promosso dalla Regione Lazio, che si terrà mercoledì 11 marzo a partire dalle 9,30 presso l’Aula Pacis a cui prenderà parte anche il consigliere Regionale Marino Fardelli e che vedrà come ospite Carlo Arnoldi, figlio di Giovanni Arnoldi che fu una delle vittime della strage di Piazza Fontana. “Per il secondo anno consecutivo – ha continuato il sindaco – abbiamo l’onore di ospitare nella nostra città una manifestazione che rientra nel progetto ABC promossa dalla presidente Nicola Zingaretti. Dopo ‘cinema e storia’ e ‘voci nel deserto’ quest’anno spazio all’analisi del terrorismo attraverso un progetto che si prefigge di riannodare i fili e tirare le fila di una storia recente, ma ai giovani per lo più sconosciuta, grazie ad alcune storie esemplari raccolte nel libro ‘Figli della notte’ scritto dal giornalista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi. Un appuntamento rivolto ad un pubblico di studenti degli istituti superiori di Cassino e della regione con particolare riferimento alla strage di Piazza Fontana; l’evento che con ogni probabilità, come sottolinea lo stesso Bianconi nel suo libro, segnò l’inizio degli anni di piombo. Il volume racconta uno spaccato della storia d’Italia dal lato delle vittime, di chi per esempio ha perso il padre, come nel caso di Carlo Arnoldi, in uno dei tanti attentati che hanno segnato un ventennio di violenza politica a cavallo tra il 1969 e il 1988, cambiando la storia d’Italia e molti destini personali e collettivi. Un Paese che non ha memoria e senza termini di paragone a cui fare riferimento rischia di non riuscire a comprendere il perché accadono determinati avvenimenti. Al contrario un Paese che ha memoria può trarre insegnamento dalla sua storia ed essere pronto ad affrontare le nuove sfide del presente evitando che quanto successo in passato possa ripetersi. Proprio per questo sono certo della bontà di un’iniziativa che ripercorre quegli anni (gli anni di piombo) raccontando la storia della sconfitta del terrorismo fatta di impegno da parte delle forze dell’ordine e della magistratura per smantellare la rete della violenza politica. Una grande opportunità per i ragazzi di conoscere quella storia che purtroppo a scuola spesso non riescono, per ragioni di programma, a studiare, ma che incide ancora sul nostro presente”. L’assessore alla cultura del Comune di Cassino, Danilo Grossi, ha aggiunto: “Abbiamo detto più volte quanto importante sia conoscere il proprio passato per affrontare il presente in maniera consapevole e costruire un futuro migliore. Questo vale soprattutto in circostanze come questa che offrono l’opportunità ai ragazzi di analizzare fatti che hanno riguardato direttamente il nostro Paese, attraverso un’iniziativa che riesce a parlare degli anni in cui in Italia la lotta al terrorismo ha segnato una svolta importante nell’affermazione del concetto di democrazia. Spesso si è portanti a pensare che la democrazia venga manifestata attraverso l’espressione del voto e che sia un diritto o un bene acquisito per sempre. Questa iniziativa promossa dalla presidenza della Regione Lazio nell’ambito del progetto Abc ci fa capire, invece, che la democrazia deve essere vissuta come un orizzonte da conquistare ogni giorno rinnovando un impegno individuale e collettivo. Nella democrazia, infatti, c’è posto per tutti e per tutte le idee, eccetto quelle che per affermarsi devono negare ad altri il diritto di esistere. Proprio per questo è fondamentale tornare a parlare di quegli anni perché la sconfitta del terrorismo è stata ottenuta, oltre che per l’impegno della magistratura e delle Forze dell’Ordine, grazie alla ad una diffusa reazione democratica, civile e popolare e diffusa. Le nuove generazioni, quindi, possono trarre tantissimi spunti di riflessione da questa iniziativa che incoraggia i nostri meravigliosi ragazzi a costruire un Paese migliore contro l’odio ed il disfattismo”.