Alatri, Iannarilli bacchetta Frusone

[one_third]Iannarilli[/one_third] «È sconfortante leggere la risposta del deputato Frusone su un problema serio come quello del servizio idrico – ha affermato Antonello Iannarilli – Pronuncia quattro parole, confondendo la necessità di garantire l’erogazione del minimo vitale a favore di chi è in difficoltà e la necessità di contestare le richieste di pagamenti esosi e non dovuti che gli utenti ricevono da Acea. Ne attribuisce la responsabilità a Berlusconi per un decreto su Equitalia del 2006, ben sapendo che ci si può difendere anche contro Equitalia. Come laureato in giurisprudenza dovrebbe sapere che la bolletta non è un titolo esecutivo. Caro Frusone, parli tanto di “acqua pubblica” ma non sai cosa sta accadendo in Parlamento. Vai a leggere i vari decreti attuativi della legge di stabilità 2016: tra questi ce n’è uno sui servizi pubblici locali. Leggilo, cercando di comprendere quello che state facendo. Con questo decreto si affossa definitivamente la possibilità di considerare l’acqua un bene comune, essenziale e pubblico. Il percorso seguito da questo Parlamento è quello di far gestire tutto, ma proprio tutto, a soggetti privati. Prima di parlare dovresti documentarti visto che sei in Parlamento. Non sai nulla di quello che io ho fatto contro Acea con l’aggravante di non aver letto nemmeno gli atti che ho prodotto; non sai delle azioni forti di contrasto che hanno bloccato la società, nonostante l’80% dei Sindaci fossero a favore della stessa, assumendomene le responsabilità. La risoluzione non la potevo decidere io ma solo i sindaci. Le delibere da me adottate ed i documenti allegati, che sono chiari e precisi. La delibera del Commissario è stata da me impugnata ed il giudizio è ancora in corso; purtroppo, però, chi mi ha poi succeduto ha smantellato i tecnici che stavano operano per difenderci dalle richieste di Acea. I 75 milioni – ha aggiunto Iannarilli – sono stati deliberati nel 2014 e nonostante agli atti fossero presenti documenti che certificavano illegittimità di una gravità inaudita, i sindaci hanno votato i documenti Acea senza contestare nulla, perché non avevano capito di cosa si trattasse, ed hanno riconosciuto alla società tutto a piè di lista. Dai Cinque Stelle che volevano cambiare il mondo mai un’ azione di contrasto, soltanto chiacchiere od opposizione a quello che l’assemblea dei sindaci deliberava. Ribadisco quindi a Frusone che Acea ha ottenuto da AEEGSI il riconoscimento del costo di morosità, ma i sindaci della Provincia di Frosinone non hanno voluto non solo conoscere i dati presentati da Acea, ma neanche discuterne entro il 17 marzo 2016, termine ultimo per le controdeduzioni, per contestare l’ulteriore prelievo a danno dei cittadini. Perché Frusone non legge la delibera 51/2016 che l’autorità ha adottato? Il suo partito continua a chiedere la modifica degli statuti? Saranno modifiche, qualora inserite, che non serviranno a nulla, ma proprio a nulla, perché contrarie alle leggi che voi, che fate parte del Parlamento, state facendo approvare in questi giorni. Sarebbe stato molto più serio, anziché attaccarmi, fare fronte comune su una vicenda che non dovrebbe essere la bandiera di questo o quel movimento politico, ma di tutti coloro che vogliono tutelare il territorio ed i cittadini, ed è emblematico che non si sia mai voluto capire come stanno le cose e ciò che io stesso ho evidenziato e posso comprenderne il perché: io non sono andato mai a favore di Acea, ho sempre cercato il rispetto del contratto, cosa che purtroppo molti ancora oggi non vogliono capire. Invece devo constatare che le uscite dei Cinque Stelle e di Fusone servono solo a strumentalizzare il problema idrico, giusto per ottenere un po’ di pubblicità e sperare in qualche voto, senza un atto concreto e serio. Quindi, caro deputato, smettila di aprire la bocca senza motivo e rileggi la mia relazione che ricostruisce i fatti. Ti consiglio – ha concluso Iannarilli – di attaccare altri per Acea e non me, perché cadi male anzi ti “inciafrocchi”».