Folla di romani sulle piste da sci, ecco il trucco per superare i divieti

Il trucco risale a metà dicembre. Ma poi, con l’apertura a chi possiede seconde case, si è raffinato ulteriormente: accompagnare i figli o i nipoti iscritti a scuole sci riconosciute dalla Federazione che devono allenarsi o sostenere gare in calendario, e nel frattempo sfruttare la giornata di sole sulle piste abruzzesi. Partendo da Roma e dal Lazio, regione gialla, per recarsi in una arancione. Fatto vietato dall’ultimo dpcm ma consentito solo per giustificati motivi, come le gare per chi da atleta è riconosciuto dal Coni. E così anche domenica, dopo che era già successo sabato, impianti in parte aperti e folla sulle piste di Campo Felice, con i carabinieri della compagnia di Avezzano, agli ordini del capitano Luigi Strianese, e delle stazioni di Ovindoli e Rocca di Mezzo, impegnati con pattuglie in auto e con gli sci a controllare la situazione. Solo domenica mattina raffica di multe agli «imbucati» dell’ultimo minuto, in arrivo da Roma, violando appunto il divieto di passare da una regione all’altra, senza nemmeno avere parenti da accompagnare a gareggiare sulle piste.

Da sabato i controlli dei militari dell’Arma sono stati ulteriormente rafforzati proprio per prevenire quello che sta accadendo da qualche settimana, in particolar modo dopo che viene consentito ai proprietari di seconde case di raggiungere le loro abitazioni con qualsiasi colore della regione. Così i parcheggi ai margini degli impianti sono pieni di auto, e addirittura davanti alle seggiovie in funzione,ma soltanto fino alle 13, c’è chi ha pensato bene di impiantare anche le sdraio per assicurarsi il primo sole di primavera ma sempre con la neve sotto i piedi.

Tutto bellissimo, compresi i ristoranti aperti, ma sempre e solo per asporto, visto che l’Abruzzo è ancora arancione, ma con il rischio di assembramenti che i carabinieri hanno cercato di contrastare con frequenti passaggi sulle piste e davanti agli impianti. Situazione che dura da gennaio almeno, e che dovrebbe proseguire così fino al 5 marzo, quando finalmente la stagione sciistica potrebbe partire anche se con un ritardo senza precedenti. Sperando che la neve regga ancora. Nel frattempo massicci controlli proprio agli imbocchi degli impianti per controllare le liste di persone, atleti e accompagnatori, autorizzate a salire in quota per poi sfruttare le piste battute e semi vuote. 

C’è chi ha provato a fare il furbo, aggirando gli elenchi che ogni giorno vengono comunicati dal Coni e dalla FederSci, che fanno fede per i carabinieri per capire chi è in regola e chi no, come chi ha utilizzato qualche collina innevata per cimentarsi con gli slittini e i con i bob insieme con i bambini, magari mentre i fratelli maggiori partecipavano alle gare. Ma non sono mancati casi di persone, soprattutto romani, che sono state rimandate indietro, nel Lazio, con un verbale da migliaia di euro per aver cercato di passare una domenica sulla neve senza alcun requisito per poterlo fare. corriere.it