Veroli, gli alunni ricordano gli italiani ammazzati nelle Foibe

“Le ingiustizie, i soprusi, le discriminazioni, al di là della provenienza geografica, ideologica o religiosa è un dovere per noi tutti ricordarli, perché siano di monito per le generazioni future”: questo l’obiettivo alla base di un articolato lavoro svolto dagli alunni delle classi terze della Sc. Sec. di I grado dell’Istit. Comprensivo Veroli 2 che, attraverso documenti e testimonianze, si sono soffermati su una delle pagine più buie della nostra storia ‘Il Giorno del Ricordo’, istituito nel 2004 come solennità civile nazionale.

Gli alunni, guidati dai docenti di Lettere, hanno analizzato la tragica realtà che, nel dopoguerra, si tradusse nella tragedia delle vittime delle Foibe e nella sofferenza di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare le loro terre nelle zone di Trieste, in Istria, Fiume e nelle coste dalmate. Per tanti anni si è teso ad ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche o per calcoli diplomatici e convenienze internazionali. Ma, come hanno affermato i docenti dell’Istituto di Veroli, non è possibile non parlare delle foibe e dell’esodo cui furono costrette tante famiglie di Italiani per opera delle autorità Jugoslave.

Nei giorni scorsi i ragazzi hanno letto brani di autori istriano-dalmati-giuliani che ben mettevano in rilievo le atrocità subite da persone “colpevoli” solo di vivere in zone di confine. Particolarmente toccante è stata la visione del documentario ‘Viaggio nel Magazzino 18 di Trieste’, l’antico scalo dove giacciono da 70 anni le masserizie degli esuli, ripresi dai cineoperatori che seguirono l’esodo di Pola.

“E’ stato veramente triste e coinvolgente – hanno affermato gli alunni – vedere quelle immagini in bianco e nero che documentano la fuga dei tanti Italiani che, dopo la firma del trattato di Parigi, con cui l’Italia cedeva dei territori alla Jugoslavia del Maresciallo Tito, dovettero abbandonare la loro terra diventata ‘straniera’ per sfuggire a lapidazioni, deportazioni o alle tristi Foibe, le voragini carsiche dove furono gettati vivi o morti migliaia di uomini legati a catena con fil di ferro”.

“Vedere oggi foto, mobili, sedie, stoviglie, tanti frammenti di vita quotidiana ammassati in un deposito, pieni di salsedine e polvere – hanno sottolineato i ragazzi dell’I.C. Veroli 2 – ci fa toccare con mano il dramma vissuto da tanti esuli arrivati a Trieste per sfuggire alla ‘pulizia etnica’ e non rinnegare la propria italianità”.

A conclusione della giornata, infine, la visione del film ‘Il cuore nel pozzo’ di A. Negrini, il primo film che la Tv italiana ha dedicato al dramma delle foibe e che ben testimonia come la Storia sia costellata da tanti eventi che ‘Non bisogna dimenticare!’.

B. D.