Veroli, ecco il primo sindaco antifascista

[one_third][/one_third] di Alfredo Gabriele

Negli atti della Pretura di Veroli si può leggere una curiosa disavventura politico-elettorale accaduta al notaio Pio Fiorilli di Veroli, conclusasi felicemente per lui e… per la democrazia (?).

Tutto era accaduto a partire dal 1920, quando egli si presentò come candidato nella lista dei socialisti alle elezioni provinciali amministrative. Però questa sua prima avventura politica gli creò poi seri problemi, pochi anni dopo con l’avvento del regime fascista: egli allora preferì, per vivere meglio, richiedere quasi una riabilitazione, con un atto notorio dichiarato e sottoscritto alla presenza del Pretore di Veroli*. In questo atto egli volle che ufficialmente si sapesse, e fosse provato, che il suo presentarsi come candidato tra i socialisti nel 1920 non era stato suo desiderio ma era stata solamente una sollecitazione di alcuni suoi amici, come protesta alla candidatura del signor Pagani Cav. Anania ed anche come protesta contro i metodi di propaganda con selvagge aggressioni e violenze alle case ed alle persone di vari elettori.

Il Fiorilli portò, a sostegno di questa sua dichiarazione, la testimonianza dei due suoi amici Pietro Quattrociocchi e Gregorio Mazzoli. Questa riabilitazione, mediante atto notorio, era stata richiesta ed ottenuta dal Pio Fiorilli nell’anno 1934, certamente per avere benefici e per non essere emarginato in pieno regime fascista. Ma quel suo passato dell’anno 1920, che voleva ripudiare o giustificare nel ’34, gli servì poi alla caduta del regime, quando venne scelto per ricoprire la carica di primo cittadino della città di Veroli.

Era, quello del secondo dopoguerra, il periodo in cui si doveva scegliere un soggetto poco compromesso con il fascismo (cosa un po’ difficile!). Ed in quel periodo aveva un certo valore essere stato nel 1920 candidato in una lista sostenuta dai socialisti. Nessuno allora, cioè dopo il 1945, andò a posare l’attenzione sulla riabilitazione da lui richiesta ed ottenuta dal pretore di Veroli: gli serviva la memoria un po’ più lunga che dimostrasse come nel lontano 1920 egli era stato tra i socialisti e contrario all’avvento del Fascismo. E così anche Veroli ebbe il primo sindaco del secondo dopoguerra per nulla compromesso con il regime Fascista.

*Atto notorio di Pio Fiorilli del 1934, negli atti della Pretura di Veroli (presso l’Archivio di Stato di Frosinone: Pretura di Veroli, Sentenze Civili, faldone 48, n. 403, anno 1934).