Una giornata normale

di Thaira Mangiapelo

È il titolo del cortometraggio, prodotto dall’associazione Polisportiva Insieme 91 in collaborazione con lo studio d’arte Spazio Monoscopio, che si è aggiudicato il titolo “10° minuto, storie di sport in dieci minuti” del concorso Dieci Minuti Film Festival.

Ma riavvolgiamo il nastro. Cosa mi ha portata a scrivere una scenaggiatura per realizzare un corto per la giornata mondiale della Sindrome di Down? Per celebrare, forse, una giornata speciale? No. Per ricordare alla società, alle Istituzioni, alle famiglie e ai nati con Trisomia 21, ma anche ai disabili in generale, che il 21 marzo può diventare davvero una giornata normale. 

Normale è possibile quando in primis le persone con disabilità iniziano col togliersi di dosso l’etichetta del diverso.  Consapevoli di avere specifiche necessità, non si piangono addosso ma adattano la  vita ai propri bisogni. Il processo di “aggiustamento” deve iniziare sia dalla famiglia che dalla persona con disabilità. Mai chiudersi a riccio. Mai essere rancorosi. Qualcuno potrebbe dire che è più facile a dirlo che a farlo, ed ecco il perché del cortometraggio.

Le immagini, spesso, valgono più di mille parole. Non c’è dialogo nel cortometraggio. Lo spettatore deve solamente guardare. Guardare cosa può fare un ragazzo con disabilità, in questo caso Paolo Alfredo Manauzzi campione mondiale di nuoto. Troppe parole vengono spese su questo tema ma poco, anzi raramente si ha l’interesse di  vedere  quello che realmente un disabile può fare soprattutto attraverso lo sport, ché  risalta la persona e le sue potenzialità.