Tina Turner, la regina del rock compie 80 anni

Una vita sul palco, 200 milioni di album venduti, decine di premi tra cui 8 Grammy, un tour sold out quando di anni ne aveva già quasi 70 e ruoli cinematografici indimenticabili, l’Acid Queen di “Tommy”, la Aunty Entity di Mad Max: la regina del rock, la tigre della musica popolare Tina Turner compie 80 anni.

Nata il 26 novembre 1939, Ann Mae Bullock, di Nutbush, Tennessee, oggi cittadina svizzera, a dieci anni cantava nel coro della Chiesa. La sua è una carriera segnata fin dall’inizio, quando con l’ex marito Ike Turner, pioniere della fusione tra soul e rock, tra gli anni 60 e 70, ottiene un successo clamoroso con brani come “Proud Mary”, “Nutbush city limits” e “River deep mountain high”. Merito della sua bellezza senza tempo e della sua voce inconfondibile, graffiante, immersa nella storia della black music ma perfetta per il pop da classifica, ma anche del suo modo di stare sul palco. Non ci sono dubbi: Tina Turner è una delle più straordinarie performer mai apparse sui palcoscenici.

Mick Jagger, tanto per fare un nome, ha sempre ammesso di averle “rubato” il modo distare in scena, ai tempi in cui i Rolling Stones facevano da spalla ai suoi concerti. Eppure non era felice. Ike, il marito che l’aveva fatta diventare una star, era un uomo violento, uno schiavista domestico, che aveva trasformato la sua vita in un incubo. Come ha raccontato tante volte, Tina Turner fuggì da quell’orrore senza praticamente nulla, ricominciando da zero. Dalla metà degli anni ’80 però si prese la rivincita sfornando un successo dopo l’altro, questa volta da sola: l’album “Private dancer”, brani “The best”, “What’s love got to with it”, “We don’t need another hero”, senza contare il Live Aid, il duetto con Mick Jagger e “We are the world”, fino alle cover di classici come “Let’s stay together” e “I can’t stand the rain”.

Ha trovato conforto nel buddismo, è diventata cittadina svizzera trasferendosi sul lago di Lugano, si è sposata con Erwin Bach, un uomo più giovane di lei. Quando sembrava che finalmente potesse approdare alla serenità, la tradisce la salute: prima un ictus, poi un tumore all’intestino, infine una grave insufficienza renale. Il marito le ha donato un rene, restituendole un’esistenza serena. Con una dolorosa appendice: la morte del figlio Craig, suicida a 59 anni. Ora, con la sua celebre collezione di parrucche, circondata dall’amore di un mondo che ha sempre tifato per lei, è arrivata al traguardo degli ottant’anni dopo essersi raccontata ancora una volta nell’autobiografia My Love Story, uscita nel 2018 dove scrive: “Ma sapete che cosa rispondo quando mi chiedono: «Che cosa fai quando è tutto contro di te?». Io dico: «Vai avanti. Vai avanti senza fermarti. Non importa se ti arriva uno schiaffo in faccia, tu porgi l’altra guancia. E il dolore che senti? Non puoi fermarti a pensare a quello che ti hanno fatto, adesso o in passato. Devi solo andare avanti».”

Nel 1979 sulla Rete 1 Pippo Baudo presentava Luna Park, un varietà in onda il sabato in prima serata ispirato anche nella scenografia a un parco di divertimenti. C’erano sketch comici, musiche e balletti. E c’erano Enrico Beruschi, Tullio Solenghi, Fioretta Mari, La Smorfia, Beppe Grillo e una giovane esordiente, la ballerina Heather Parisi. Ospite fissa anche una cantante americana che tentava di ritrovare il successo dopo aver lasciato la band che l’aveva resa famosa. Era Tina Turner. rainews.it