Sigonella, quando l’Italia non si piegò agli americani

di Biagio Cacciola

Proprio a 33 anni dai fatti di Sigonella, è bene non perdere memoria di quell’evento incredibile. Sigonella, infatti, ha segnato un vero e proprio punto fermo per tutti coloro che anelano alla sovranità e alla legalità. Il presidente del consiglio di allora Bettino Craxi operava, infatti, in un quadro ancora più problematico di quello attuale. Non era ancora caduto il muro di Berlino e l’appartenenza alla Nato era più vincolante dell’attuale, vista la contrapposizione dei blocchi allora vigente. Nonostante ciò l’azione di Bettino Craxi fu senza tentennamenti. Al telefono con Ronald Reagan rivendicò la totale sovranità e legalità a giudicare azioni delittuose che si erano verificate sull’Achille Lauro, nave italiana sottoposta alla giurisdizione interna. Lo scontro fu duro. A Sigonella, dove era stato fatto atterrare l’aereo con Abu Abbas all’interno, i carabinieri italiani circondarono, a loro volta, i marines americani che stavano attendendo l’uscita dall’areo del commando palestinese. Una situazione senza precedenti che però mise in evidenza che, anche all’interno di un quadro di alleanze come quello di allora e, in parte immutato anche oggi, una nazione con una governance decente può svolgere un ruolo internazionale di primo piano.