Sicurezza Alatri-‘Indebolita la Polizia municipale’

[one_third][/one_third] “La gravità di questo fatto lascia senza parole. Due vigili urbani sono stati spostati dalle loro mansioni di polizia municipale e dirottati ad altri uffici del comune, procedendo – in modo che il passaggio sia formalmente più solido – a un cambio di qualifica professionale; assunti come vigili diventano oggi funzionari o impiegati in altri settori della macchina comunale – ha affermato il consigliere comunale Tarcisio Tarquini – Ne avevamo parlato – aspettandoci un chiarimento, perché la cosa ci era apparsa da subito troppo clamorosa per non supporre la possibilità di un fraintendimento o di un errore da revocare non appena segnalato – in un post su questa pagina, concluso con un vecchio motteggio napoletano (copri a Maria e scopri a Giuseppe, copri a Giuseppe e scopri a Maria). Adesso, invece, abbiamo la certezza non solo che la notizia è vera, che non si è trattato né di fraintendimento né di errore, ma che addirittura va raddoppiata: i trasferimenti dalla polizia municipale ad altri uffici del comune sono non uno solo ma addirittura due. Fino a qualche settimana fa, parlando di sicurezza dopo l’assassinio di Emanuele Morganti, tutti, sindaco, giunta, consiglieri delegati, consiglieri comunali semplici, abbiamo denunciato la tragica insufficienza dell’organico della polizia municipale, ridottosi ai minimi termini per una serie di motivi tra cui la mancata reintegrazione, dovuta non – come si era tentato di far credere – a blocchi nelle assunzioni, ma piuttosto al mancato esercizio delle deroghe, possibili e previste, per assumere: una circostanza questa sempre taciuta ma chiarita alla fine in modo netto dal comandante della polizia municipale nel corso di un’audizione della commissione convocata per esprimersi sul tema di una nuova politica per la sicurezza urbana. Oggi si decide di impoverire ulteriormente la dotazione del corpo, con atti di giunta che, nascondendosi dietro la riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, contraddicono quanto emerso nella preoccupata, spesso angosciosa e angosciata, discussione di questi mesi e smentiscono la speranza che in tutti sia divenuta centrale la consapevolezza delle urgenze e delle priorità del nostro comune. Ma la notizia ci dice anche altro, ad accrescere il lato opaco, inaccettabile, della decisione. La prima cosa riguarda il fatto (di cui i bene informati parlavano da tempo, ma erano voci che mi ero rifiutato di raccogliere, sbagliando evidentemente) che una delle vigilesse trasferite in altro ruolo è la cognata di un assessore, prudentemente assente al momento della decisione di Giunta: in questo comune basta fare il gioco del “ci sto non ci sto” per mettersi la coscienza a posto e considerarsi in regola sull’insorgere di evidenti e corposi conflitti di interesse. La seconda è che un altro dei vigili paracadutati in altro settore faceva parte del nucleo antiabusi edilizi, problema che non risulta sia diventato meno urgente e drammatico negli ultimi tempi e che ha riflessi non secondari anche sulle questioni di carattere finanziario su cui il nostro comune si è, come è noto, impantanato fin quasi a restarne sommerso. Ma il fatto più clamoroso è che questi spostamenti e le relative delibere sono state assunte senza il parere favorevole del comandante della polizia, il dottor Dino Padovani, che, anzi, ne sarebbe venuto a conoscenza entrando stamani nel suo ufficio e maturerebbe, per questa incredibile offesa al suo ruolo, al suo lavoro (difficilissimo e sempre sotto mira, visti i tempi) alla sua dignità, la decisione di abbandonare l’incarico (si tratta sempre di voci dei bene informati, ai quali stavolta credo). È chiaro che non finirà qui e qualcuno si dovrà pronunciare sulla legittimità delle delibere. Ma chiedo fin da ora, prima di formalizzarlo in un atto consiliare, cosa ne pensi di tutto questo il consigliere alla sicurezza Maurizio Maggi, cosa ne pensi il segretario comunale, il dottor Luca Alteri, cosa ne pensino i consiglieri comunali del PD, cosa ne pensi il consigliere Tonino Scaccia, presidente della Commissione consiliare che sta tentando di elaborare un piano sulla sicurezza urbana, cosa ne pensino i sindacati. Ma aggiungo, e mi permetto di segnalarlo sia pure in questa forma poco rituale perché capiranno sicuramente l’urgenza che provoca tale segnalazione, cosa ne pensino il Signor Prefetto, il Signor Questore, il comandante della compagnia dei Carabinieri di Alatri, autorità che hanno ben diritto di chiedere spiegazioni di una decisione tanto grave, in un contesto in cui l’attività della polizia municipale dovrebbe essere rafforzata e non indebolita, come sta avvenendo. Attendiamo, rispettosamente, risposte, dovute non a noi ma alla città tutta – ha concluso Tarquini – Le decisioni del sindaco e della Giunta confermano quello che vediamo e denunciamo da tempo: questa amministrazione comunale è arrivata al capolinea, non esprime più una linea politica comprensibile, è sempre più sottoposta ai condizionamenti di interessi piccoli e grandi. Ogni ulteriore “proroga”, perciò, si scontra con l’interesse di tutti i cittadini e il benessere della nostra comunità”.