Frosinone, targa consegnata ai Redentoristi

Si è tenuta in settimana, nell’aula consiliare, la cerimonia di consegna della targa ricordo “Alla Congregazione dei Padri Redentoristi, con sincero ringraziamento per l’assistenza materiale e spirituale offerta ai cittadini di Frosinone durante il doloroso periodo della guerra (1943-1944) e per aver custodito e salvato dalla distruzione l’ospedale cittadino” che, all’epoca, sorgeva nei pressi di piazza Aonio Paleario. Erano presenti Rossella Testa, assessore al centro storico, Gerardo di Giammarino, autore del libro in due volumi “Storia dell’ospedale Umberto I di Frosinone”, che ripercorre le vicende sanitarie della città tra le due guerre, il dott. Mino Rea, P. Vincenzo La Mendola (istituto storico redentorista di Roma), P. Ezio Marcelli, P. Luis Perez (superiore dei Redentoristi di Frosinone), P. Habib Badron (vice parroco della parrocchia di San Gerardo), padri redentoristi della provincia romana.

Padre Francesco Tatarelli, redentorista presso il Convento delle Grazie, nel libro “La morte viene dall’alto – Frosinone nel turbine della guerra”, edizione 1978, narrò una cronaca di eventi di cui fu testimone e che furono la sua memoria del periodo della guerra a Frosinone, dedicando alcune pagine al terribile bombardamento che, l’11 settembre 1943, portò distruzione e morte nel capoluogo ciociaro. Il cronista del convento fu Padre Perna, così il mese di luglio del 1944 annotò: “Il popolo di questa zona è irriconoscibile, le sofferenze l’hanno trasformato. Sono spettri che circolano per la diroccata città”.

“Con questo gesto simbolico – ha affermato l’assessore Rossella Testa – l’amministrazione e la città intera intendono ringraziare la congregazione per il conforto offerto durante il drammatico periodo bellico, da cui Frosinone uscì devastata materialmente e spiritualmente. Siamo dunque grati ai Padri Redentoristi per l’importante attività di cura e sostegno nei confronti delle persone che prosegue meritoriamente ancora oggi. Un ringraziamento anche a Gerardo Di Giammarino che, con il suo meticoloso lavoro di ricerca, ha portato alla luce testimonianze autentiche di diverse epoche”.