Evasione fiscale in Ciociaria, 7 aziende di abbigliamento nel giro milionario

Commercializzavano prodotti di abbigliamento, realizzando un giro di affari milionario, ma omettevano di presentare le dichiarazioni fiscali, oppure le presentavano con importi inferiori al reale, occultando all’Erario 270 milioni di euro.

A scoprire l’evasione fiscale sono stati i Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone a conclusione di un’operazione di servizio eseguita nei confronti di 7 aziende operanti nel settore del commercio all’ingrosso di generi abbigliamento. Le investigazioni di polizia economico-finanziaria, sviluppate in un arco temporale di oltre 2 anni, sono state condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Sora e sono scaturite dall’acquisizione di elementi informativi nei confronti di un imprenditore di origine asiatica che aveva investito importanti capitali nell’acquisto di immobili, anche con destinazione commerciale.

Lo sviluppo degli accertamenti, nel tempo, ha consentito di individuare collegamenti diretti ed indiretti tra la persona investigata e 7 aziende, ubicate nelle città di Sora, Isola del Liri e Roma, che per più anni avevano omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, mentre per altre annualità le avevano presentate con importi inferiori, pur in presenza di un’intensa operatività imprenditoriale risultante, tra l’altro, anche dalle banche dati fiscali in uso alla Guardia di Finanza.

Gli elementi di rischio raccolti e la natura di “evasore totale” assunta dalle 7 aziende investigate determinavano l’avvio, nei confronti delle stesse, di altrettante verifiche fiscali, che interessavano periodi di imposta a far data anche dal 2012, il cui sviluppo è stato concretamente ostacolato dai responsabili aziendali in conseguenza della mancata esibizione dei libri, dei registri e dei documenti contabili la cui conservazione, peraltro, era obbligatoria.

Nel corso delle operazioni ispettive, al fine di quantificare il giro degli affari realizzato dalle aziende investigate, sono stati sviluppati i dati e gli elementi rilevati dalle banche dati fiscali, utilizzati per l’esecuzione di controlli e per l’invio di questionari nei confronti delle imprese clienti, che hanno consentito di acquisire numerose fatture. Inoltre, parallelamente, sono state sviluppate indagini finanziarie sui conti correnti bancari e postali intestati ad alcune delle imprese investigate e alle persone alle stesse riconducibili, passando al setaccio le singole operazioni e i flussi finanziari transitati sugli stessi.

Al termine delle verifiche fiscali, complessivamente, è stata quantificata una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi per 178 milioni di euro e violazioni all’I.V.A. per 92 milioni di euro.
In tale contesto, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso i Tribunali di Cassino e di Roma n. 6 persone, tutte di origine asiatica, per i reati di “Presentazione delle dichiarazioni con dati infedeli”, di “Omessa presentazione delle dichiarazioni” e di “Occultamento delle scritture contabili”.