Emergenza coronavirus, nuovo stile di vita

di Thaira Mangiapelo

No, non è il nome di una miracolosa bevanda dimagrante e neppure il titolo di una rubrica culinaria. È il nostro nuovo stile di vita da quando il Coronavirus è entrato in modo invisibile, ma con la forza di un uragano, nella nostra quotidianità.

Le nuove abitudini che scandiscono il nostro tempo ci sembrano a volte troppo lontane, a tratti assurde e quasi impossibili da seguire rispetto a quelle che avevamo fino a qualche settimana fa eppure questo virus, sebbene per molti aspetti è una tragedia mondiale, ci sta riportando ad uno stile di vita che si potrebbe definire della prossimità.

Ci riforniamo dal supermercato più prossimo a noi, raggiungiamo la farmacia meno lontana, salutiamo  il nostro vicino di casa piuttosto che concentrarci su quegli amici di un’altra città, guardiamo quello che ci circonda con più attenzione magari riscoprendo cose che avevamo abbandonato da tempo come per esempio curare il nostro giardino, fare dei lavori manuali, dipingere, giocare con i nostri figli, riprendere a leggere quel libro che avevamo lasciato a metà, prenderci cura del nostro corpo tra le mura domestiche o all’aria aperta riscoprendo il rapporto con noi stessi e con gli altri in tempo più lento.

È lo stile di vita che ci è stato imposto e che siamo costretti a seguire alla lettera se vogliamo uscire quanto prima dall’emergenza epidemia. Per molte aziende che verranno colpite ce ne saranno altre che cresceranno, come per esempio le telecomunicazioni o la vendita di attrezzi sportivi.

Mentre il virus non arresta la sua corsa verso il contagio, ci sono le nostre vite che scorrono lente ma ferme, forse per la prima volta o dopo molto tempo, al qui ed ora. Ieri è passato. Il domani non è ancora arrivato. Abbiamo solo l’oggi: cominciamo. (Madre Teresa di Calcutta)