Contro il comunismo, Jan Palach si dà fuoco in piazza

Cinquant’anni fa il sacrificio di Jan Palach. Il 16 gennaio 1969 a Praga, in piazza San Venceslao, lo studente cecoslovacco si dà fuoco come gesto estremo di protesta contro l’occupazione del suo paese da parte delle truppe sovietiche che hanno represso nel sangue la Primavera di Praga, la rivoluzione democratica reclamata dal popolo cecoslovacco. Palach, giovane universitario ventenne, muore tre giorni dopo a causa delle ustioni riportate. Il governo comunista, per sminuire l’accaduto, tenta immediatamente una campagna diffamatoria verso il giovane erore. Dopo di lui altri sette universitari si suicideranno nel silenzio degli organi di informazione. Veri rivoluzionari i cui volti, finora, non sono stati sventolati o stampati sulle magliette.